Benzina, stop allo sconto sui carburanti dal 31 dicembre: dal 1 gennaio aumenta il prezzo

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Di Redazione Metropolitan

Domani, 31 dicembre, scadrà la misura introdotta lo scorso marzo dal governo di Mario Draghi per abbassare il prezzo del carburante attraverso il cosiddetto “sconto sulle accise. Nella legge di bilancio per il 2023 non sono previste proroghe della misura: significa che a meno di nuove decisioni in merito dal 1 gennaio 2023 benzina, gasolio e gpl potrebbero costare 18,3 centesimi in più al litro.

Benzina aumenta dal 1 gennaio

L’accisa è un’imposta che riguarda la quantità di alcuni prodotti venduti (in questo caso di carburante): resta invariata all’aumentare dei prezzi e viene inclusa dal venditore nel prezzo finale del prodotto. Quando si verifica un aumento dei prezzi, come successo nel corso di quest’anno, un governo può decidere di diminuire l’accisa per abbassarli: lo strumento per farlo è la cosiddetta accisa mobile, un meccanismo introdotto nel 2008 proprio a fronte di una significativa crescita del prezzo del petrolio.

In sostanza, la misura prevede che il governo utilizzi le maggiori entrate dell’IVA per finanziare una diminuzione delle accise, portando così a un abbassamento dei prezzi. Lo scorso marzo il governo di Draghi aveva fatto proprio questo: con il gettito extra da 500 milioni di euro di IVA ottenuto dal rialzo dei prezzi aveva finanziato la diminuzione delle accise di 25 centesimi al litro (che comprensivo di IVA diventava di 30,5 centesimi). Lo scorso novembre il taglio era stato poi ridotto a 15 centesimi al litro (18,3 con l’IVA) dal governo guidato da Meloni.

Il prezzo medio nazionale, stando alle ultime rilevazioni del ministero dell’Ambiente riportati da Ansa, è di 1,625 euro al litro per la verde e 1,689 per il diesel – ai minimi da giugno 2021 e gennaio 2022.

Lo stop allo sconto, ha calcolato Assoutenti, comporterà quindi un aumento di 18,3 cent al litro per benzina/diesel e addirittura 3,4 cent al litro per il Gpl. Si stima una spesa media di 9,15 euro in più per ogni pieno e un totale all’anno di 219,6 euro.

La stangata in arrivo si somma ai già cospicui aumenti che hanno interessato i primi 9 mesi del 2021: stimando 24 pieni all’anno (due al mese) la spesa è aumentata di circa 291 euro all’anno.

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