Progettavano un attacco terroristico a Berlino durante la Mezza Maratona. La polizia tedesca ha arrestato 6 persone. Sarebbero tutti legati agli ambienti di Anis Amri.

Berlino.

Sono 6 le persone, trai i 18 ed i 21 anni, fermate ieri dalla polizia tedesca. Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Die Welt, volevano colpire la mezza maratona di Berlino, ma non c’è mai stato un reale pericolo. Un possibile attentato  terroristico sventato dunque, che ha comunque portato all’arresto di 6 ragazzi presunti affiliati alla rete di Anis Amri, il fautore della strage dei mercatini di Natale di Breitscheidplatz nel 2016, provocando la morte di 12 persone.

Il movente.

Sembra essere la vendetta il movente del piano terroristico. Gli arrestati volevano vendicare, infatti, proprio Anis Amri morto, 3 giorni dopo la strage di Berlino, a Milano, ucciso dalla polizia italiana.  Programmavano di compiere un attentato con dei coltelli durante la mezza maratona che si è corsa nella mattinana di ieri, domenica 8 aprile, per le strade della capitale tedesca. A confermare la notizia pubblicata dal quotidiano Die Welt è stato un tweet della Polizia Tedesca. 

L’attacco sventato.

E’ stato necessario l’intervento delle Forze Speciali della polizia tedesca per far sì che non si corresse alcun rischio alla mezza maratona di ieri. Erano circa 32.000 le persone partecipanti alla gara di Berlino. Un’azione militare portata al successo e monitorata dalle forze dell’ordine già da tempo. Uno dei sei uomini fermati, infatti, era tenuto sotto sorveglianza dalla polizia ormai da diverso tempo. Secondo quanto riferisce la polizia, era in possesso di due coltelli con cui avrebbe dovuto compiere l’attentato, colpendo i corridori e gli spettatori durante la mezza maratona.

Secondo le informazioni del Welt farebbe parte della fitta rete terroristica del fondamentalista islamico Anis Amri, volendo appunto colpire la maratona per vendicare quest’ultimo. Inoltre In uno dei loro appartamenti perquisiti dalla polizia, riporta il quotidiano tedesco, i cani, addestrati per trovare esplosivi, avrebbero condotto gli agenti nel seminterrato sulle tracce di probabili ordigni.

La “rete” italiana.

I lunghi tentacoli della rete terroristica di Amri arrivarono anche in Italia. Risale proprio a due settimane fa la maxi operazione antiterrorismo condotta con maestrìa dalla Direzione Centrale di Polizia e dalla Digos di Roma e Latina, che ha portato all’arresto di cinque persone legate appunto al terrorista della strage di Natale. Le accuse furono di addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale, associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo stesso Amri fu ospitato, prima dell’attacco terroristico, da un suo connazionale tunisino ad Aprilia, in provincia di Latina.

Attualmente, dopo gli arresti a Latina, sono stati  individuati e monitorati vari stranieri dell’area pontina e del territorio in provincia di Roma, alcuni dei quali espulsi con provvedimenti del Ministro dell’Interno in quanto ritenuti una minaccia per la sicurezza dello Stato.

Concetto Nardacci