A 71 giorni dall’infortunio che l’ha tenuto fuori per settimane Matteo Berrettini torna ad alzare un trofeo ATP. A Belgrado ha battuto in tre set il leone russo Aslan Karatsev, conquistando il terzo trofeo sulla terra, il quarto in carriera.

Berrettini cala il poker di 250

Parte forte Berrettini, che sfrutta quasi perfettamente la battuta concedendo nei primi tre turni di servizio altrettanti punti all’avversario. Karatsev sembra un po’meno lucido di ieri (complice anche la stanchezza in seguito alle tre ore e 27 minuti di gioco) e concede un break a Matteo nel quarto game. Il romano dal canto suo è solido ed estremamente focalizzato, e nel sesto gioco toglie ancora il turno di servizio al russo. Sul 5-1 e con la battuta a disposizione Berrettini rispetta l’alta percentuale di punti sulla prima (86% nel set) e, come nella partita contro Daniel, chiude il primo set sul punteggio di 6-1.

Karatsev però è tutto fuorché uno che molla e apre il secondo set vincendo velocemente il primo game, interrompendo la striscia di cinque giochi consecutivi vinti da Berrettini. Il romano sente la pressione e per la prima volta nel match si ritrova in difficoltà al servizio. Nel primo turno di battuta del secondo set infatti Matteo mette solo una prima in campo e concede quattro punti sulla seconda, subendo il primo break del match. Anche Karatsev fatica a mettere la prima in campo, ma a differenza dell’avversario concede poco sulla seconda. Il nativo di Vladikavkaz riesce a salvare due palle break nel settimo game per poi chiudere nel nono sul punteggio di 6-3.

In apertura di terzo set Berrettini ritrova solidità al servizio e alte percentuali di punti vinti sulla prima. Al contrario la battuta di Karatsev perde di qualche giro e se nel secondo game riesce a salvare una palla break, nel quarto cede il servizio a Berrettini. Il romano però a sua volta ha un piccolo calo al servizio che gli costa il contro-break immediato. Nei successivi sei game non si registrano palle break, con entrambi i tennisti che mantengono il turno di battuta. Nel settimo game (che si rivela il più lungo della partita) Matteo ribalta da 40-15 guadagnando un match point, ma la pelle di Karatsev è quella di un drago e riesce a portare la partita al tie-break. Qui il romano trova subito due mini-break di vantaggio che gli regalano un margine grazie al quale Berrettini pone fine a una spettacolare ed estenuante finale dopo quasi due ore e mezza di gioco.

Si colora ancora di più d’azzurro questa giornata tennistica che ha già visto Andrea Pellegrino conquistare a Roma il primo titolo Challenger in carriera. Con la vittoria a Belgrado inoltre Matteo guadagna punti importanti in vista della Race to Turin, in cui sale all’undicesimo posto.

ENRICO RUGGERI