Bertolt Brecht, l’amore per il teatro

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Di Redazione Metropolitan

Nel 1898, proprio come oggi, il 10 di febbraio, nasceva in Baviera, Bertolt Brecht. Definito come il principale drammaturgo tedesco del Novecento. Le sue opere ed il suo genio, rivoluzionano il teatro. L’amore che Bertolt Brecht, nutre nei confronti dello spettacolo teatrale, si evince dalle numerose opere scritte. Ancora oggi Bertolt Brecht, rappresenta un faro, una guida da seguire per molti attori teatrali. Ma come nasce questa passione viscerale, per le quinte e il sipario?

Bertolt Brecht, fa parte di una famiglia benestante. Primo di due figli, abbraccia fin da piccolo la religione protestante. Culto che professava sua madre, mentre il padre era di fede cattolica. Già tra i banchi di scuola, l’animo ribelle e anticonformista di Bertolt Brecht, emerge senza freni. Da giovane inizia a comporre non solo poesie e testi, ma il suo genio poliedrico, primeggia anche nella musica. Per questo è in grado di scrivere canzoni, che accompagna con melodie scritte per la chitarra. Bertolt Brecht, ha una posizione critica nei confronti del Primo Conflitto Mondiale. La morte di giovani soldati, lo indigna e lo rende sempre più scettico verso la guerra stessa. Queste sue posizioni, poco popolari, non gli impediscono però di continuare gli studi. Si iscriverà infatti all‘Università di Monaco, studiando medicina e filosofia.

bertolt brecht-photo credits: strumentiemusica.com
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L’amore per il teatro

Nel 1918, nonostante continuasse gli studi universitari, Bertolt Brecht, si interessa sempre di più al mondo del teatro. Tanto che compone il suo primo dramma, chiamato “Baal“. Durante i primi anni di produzione Bertolt Brecht, è fortemente influenzato dell’espressionismo. Da qui nasce, la sua ostinata ricerca di ribellione e anticonformismo, rispetto alla società che viveva. Per questo, quando entra in una compagnia di cabarettisti bavaresi, gli spettacoli che faceva erano spesso, attacchi critici nei confronti della borghesia. Nel 1922, con l’opera di” Tamburi nella notte“, vincerà il Premio Kleist, il primo di una lunga serie.

Ma è solo con il trasferimento nella capitale tedesca, Berlino, che la carriera di Brecht decolla. Fin da subito diventa uno dei drammaturghi del Deutsches Theater. A lui si deve una rivoluzionaria concezione: il teatro epico. Infatti Bertolt Brecht, sostiene che gli attori teatrali debbano rappresentare il loro personaggio, in maniera contenuta e distaccata. Quasi come a suggerire e proporre allo spettatore, che è quindi libero di criticare il personaggio stesso. Una delle opere più famose di Bertolt Brecht, è “L’opera da tre soldi“, ancora oggi rappresentata in molti teatri nel mondo.

berliner ensemble-photo credits: berlinomagazine.com
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Gli ultimi anni

Quando nel 1933, sale al potere Adolf Hitler, Bertolt Brecht, come altri intellettuali tedeschi, è costretto a fuggire all’estero. In lui si fa strada il sogno americano. Per questo, dopo varie peripezie, arriva finalmente in America. Ma il gusto americano, poco si sposa con la sua produzione teatrale. Per questo, finita la Seconda Guerra Mondiale, vuole tornare in Europa, dove di certo il suo genio è maggiormente apprezzato. Così, al ritorno nella Berlino est, il drammaturgo corona il suo più grande sogno: un teatro tutto suo, dove potersi esprimere liberamente. Nasce il celebre Berliner Ensemble, che diventa una delle compagnie teatrali più importanti in Europa. Bertolt Brecht, ormai da anni cagionevole di salute, muore nel 1956. Ma il suo estro e la sua genialità, sono immortali e ancora oggi vivono negli spettacoli teatrali, dei suoi drammi, portati in giro per il mondo intero.

a cura di Chiara Bonacquisti

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