Bice Valori, curiosità e vita privata della “Centralinista Rai”

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Di Redazione Metropolitan

Bice Valori, nota attrice e comica, sarà ricordata nella puntata di Techetechetè a partire dalle 20:30 su Raiuno dedicata agli sketch e programmi tv che hanno avuto per protagonista il telefono celebrando il mezzo di comunicazione a 150 anni dalla nascita.

Nata a Roma nel 1927 Bice cresce in una famiglia dove spiccano le figure del padre il giornalista toscano Aldo Valori, l’urbanista Michele Valori (fratello) ed il commediografo e regista Gino Valori (cugino). Si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica per poi conseguire la laurea in lettere all’Università Degli Studi La Sapienza. Durante il percorso di studi incontra Paolo Panelli che diventerà suo marito nel 1952. Dalla loro unione arriverà l’unica figlia, Alessandra nel 1957.

Bice Valori, tra teatro, tv e cinema

Dai primi anni cinquanta inizia a muoversi tra radio con “La Bisarca” di Garinei e Giovannini, approcciandosi al cinema arte nella quale ha lasciato il segno con le interpretazioni ne “La Bisbetica Domata” di Franco Zeffirelli ed al fianco di Alberto Sordi ne “Il Medico Della Mutua“, grande classico della commedia all’italiana. Molto attiva anche sul palcoscenico teatrale dove la vediamo protagonista con Senza Rete (1964), Oh quante belle figlie madama Doré (1955) insieme a Walter Chiari. Partecipa anche alle commedie musicali come Il Rugantino (1962), Aggiungi Un Posto A Tavola (1975) e Accendiamo La Lampada (1979) accompagnata in queste ultime due produzioni dal marito Paolo Panelli con il quale instaura anche un lungo sodalizio professionale.

Bice Valori ha riscosso un grande successo anche nel piccolo schermo con gli sceneggiati Rai come “Il Giornalino Di Gian Burrasca” dove interpretava la direttrice del collegio nel quale arrivava il protagonista interpretato da Rita Pavone. L’attrice è stata protagonista del varietà Doppia Coppia : nello show Rai ha lanciato il personaggio della “Centralinista Rai”, che ha conquistato gli spettatori divenendo uno dei grandi cavalli di battaglia della sua brillante carriera, distinguendosi per uno spiccato senso dell’humour ed una grande personalità.  Speciale per noi (1971), insieme a Paolo Panelli, Aldo Fabrizi e Ave Ninchi, e, dopo un’assenza di qualche anno per vari impegni teatrali, Ma che sera (1978), condotto da Raffaella Carrà. Si spegne nel 1980 a pochi mesi di distanza dal fratello a causa di un tumore.

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