Esistono giocatori che nel loro destino hanno già scritto tutta la carriera. Tra questi sicuramente c’è senza dubbio Bill Russell, un campione con la “c” maiuscola non solo perché si tratta del più vincente di tutti i tempi, ma perché non è stato in grado di fare altro da quando ha iniziato a giocare a basket se non vincere.

La carriera in NCAA

Bill Russell dopo aver frequentato la McClymonds High School, non ottiene molte offerte dai College che al tempo non prendevano in considerazione gli afroamericani. Partecipa al campionato NCAA con l’università di San Francisco e raggiunge le Final 4 per 3 anni consecutivi. Nel 1955 e nel 1956 conquista il titolo nazionale giocando due stagioni da 20+20 abbondanti e conducendo la USF a una striscia di 55 vittorie consecutive. A San Francisco condivide il parquet con K.C. Jones con cui vincerà 8 anelli. Nel 1956 partecipa alle Olimpiadi di Melburne con la nazionale americana (fino al 1992 venivano convocati solamente giocatori universitari) e conquista l’oro olimpico.

13 stagioni 11 titoli

Al draft del 1956 viene scelto dai Saint Lewis Hawks con la seconda chiamata assoluta. Il coach dei Celtics Red Auerbach decide di puntare tutto sul lungo da San Francisco e mette in piedi una trade che coinvolge il 6 volte All star Macauley e Cliff Hagan in cambio del “solo” Bill. La decisione fu decisamente azzeccata. I Celtics vincono il primo campionato della loro storia lo stesso anno. La stagione seguente, però, saranno gli stessi St. Lewies Hawks a battere Bill e compagni. Nel 1959 Boston torna alla ribalta e si aggiudica il primo di 8 anelli consecutivi (record NBA) sancendo un vero e proprio impero fino al 1967. I Philadelphia 76ers guidati da Alex Hannum, lo stesso allenatore degli Hawks del 1958, e trascinati da Wilt Chamberlain (21.6 punti, 32.0 rimbalzi e 10.0 assist di media nella serie) battono 4-1 Boston alle Eastern Division Finals. Red Auerbach si ritira al termine della stagione e designa Bill come suo successore. Così Bill diventa il primo afroamericano della storia a sedere su una panchina di una lega professionistica americana e da allenatore-giocatore conquista i due successivi titoli, l’ultimo il 30 giugno 1969 quando al termine di gara 7 vinta 108-106 contro i Lakers annuncia il suo ritiro.

Bill Russell contro i Philadelphia 76ers (photo credits: nba.com)

Il palmarés

Nella bacheca del più vincente di sempre non ci sono solamente, si fa per dire, 11 titoli NBA, 2 NCAA e l’oro olimpico. Ha conquistato 5 MVP, 11 volte All-NBA e 12 volte All-star oltre ad essere il miglior rimbalzista ogni epoca ai playoff. MVP delle Final 4 nel 1955 e due volte atleta universitario dell’anno. Viene inserito nella Hall Of Fame nel 1975 e nel 1968 viene eletto sportivo dell’anno da Sports Illustrated. Nel 2009 durante l’All-star Game il commisioner David Stern annuncia che il premio di MVP delle Finals verrà intitolato proprio a Russell poiché nonostante il giocatore abbia vinto 11 titoli non l’ha mai vinto. Il premio, infatti, istituito nel 1969, anno dell’ultimo titolo di Bill, è stato vinto da Jerry West unico giocatore della storia a vincerlo senza conquistare l’anello. Il suo impegno fuori dal campo per combattere il razzismo gli permette di ricevere la più alta onorificenza americana ovvero la Medaglia presidenziale della libertà conferitagli da Barak Obama nel febbraio del 2011.

Lorenzo Mundi

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