Al termine di questa Gamescom, uno dei giochi che sta sicuramente facendo parlare molto di se è il già attesissimo Biomutant.
Frutto del lavoro della THQ Nordic, Biomutant pare essere a tutti gli effetti uno dei giochi con le prospettive del pubblico più elevate. Presentato come un tripla A, viene definito il connubio tra giochi del calibro di Jak and Daxter, DMC e Horizion Zero Dawn.

Ci si ritrova così in un mondo in cui la natura rivendica il proprio spazio sulle creazioni artificiali, dominato da animali mutati sino a divenire antropomorfi che lottano per la supremazia dei loro territori.
Questo mondo è però minacciato da una piaga, un’infezione che pian piano porterà alla morte l’Albero della Vita, garante, ovviamente, dell’energia vitale di ogni essere vivente.
Ed è in questo frangente che iniziano le avventure del nostro protagonista, a metà tra un procione ed una volpe, il quale si ritroverà a poter decidere delle sorti di se stesso e del mondo intero.

Nei trailer si nota sin da subito la possibilità di personalizzare il proprio protagonista, con modifiche estetiche quali il colore della pelliccia o la conformazione del fisico, andando così a modificare i valori iniziali con il quale il nostro personaggio partirà all’avventura.
Il protagonista (ancora senza un nome) è totalmente muto ed è seguito da un piccolo compagno dall’aspetto di un grillo semi-meccanico, richiamando sin da subito il già citato gioco della Naughty Dog. Ma se il nostro personaggio non parla direttamente, sarà un narratore a farlo, in un modo che cerca di immergere il giocatore all’interno della stessa narrazione; la stessa voce fuori campo reagirà a ciò che faremo, meravigliandosi quando troveremo un oggetto o cambiando tono con il variare delle situazioni.

Fondamentali saranno le scelte dinanzi le quali il nostro “eroe” sarà messo dinanzi, in un sistema che dona una totale libertà di scelta sull’intero svolgimento della trama. Seppur salvare l’albero della vita, aiutandolo a risanare le sue cinque radici, sembrerebbe l’unico modo per salvare il mondo, non si è obbligati a farlo. Il giocatore ha il libero arbitrio negli eventi del gioco ma ogni sua azione avrà delle conseguenze positive o negative sull’intero mondo.

Un sistema di Karma dunque, diviso tra negativo e positivo, che ci permetterà non solo di modificare le risposte possibili nei dialoghi con i vari personaggi ma anche di variare il finale della storia ed il corso stesso della trama.
Si potrà quindi salvare l’albero della vita ma essere comunque malvagi, uccidendo personaggi e lavorando per il proprio tornaconto personale, oppure fallire nell’impresa pur rimanendo degli eroi.
Le scelte molteplici non sono però così semplici da definire e, spesso, anche agire nel bene porta dei problemi.
Proprio per via della mutazione, infatti, molti nemici possono infettare il protagonista e questi, una volta a contatto con altri personaggi, potrà infettarli a sua volta fin’anche a farli morire, rendendo negativo il proprio karma.

Per quanto riguarda il combat system, in Biomutant troveremo l’unione delle meccaniche action di DMC con il suo sistema rapido di combo tra armi da mischia e da fuoco, ad una serie di azioni in pieno stile platform 3D.
Spadoni, doppie lame, cannoni, pistole e molto altro faranno pare dell’arsenale disponibile, modificando il nostro stile di gioco per come lo vogliamo, che sia rapido, distruttivo o difensivo, le possibilità di concatenazione sono molteplici.

A rendere il tutto più pepato ecco arrivare le Mutazioni, particolari abilità divise in due categorie: Fisiche e Cinetiche.
Non sono ben chiari i nomi, ma pare che si possano ottenere mediante particolari missioni ed eventi di gioco, arrivando o a modificare il fisico del personaggio o a donare lui straordinarie capacità simili ai Plasmidi di Bioshock.

Decine saranno poi le “cavalcature” disponibili: da rurali macchine volanti fino a pesanti mech da guerra e persino delle mani robotiche totalmente controllabili.
Queste saranno fondamentali per l’esplorazione del vastissimo mondo, esteso in un’area di 4×4 chilometri, senza considerare le aree sotterranee e gli spazi su più piani rialzati.

E se tutto questo non bastasse per rendere motivata l’attesa di questo gioco nel mondo video ludico, possiamo aggiungere che si potrà urinare sui cartelli di benvenuto delle varie aree, permettendoci di rendere “nostro” quel territorio e di sfruttarlo per il viaggio rapido. Siamo pure sempre in un mondo di animali, no?

Insomma le premesse sono ottime ma, seppur molto valide sulla carta, bisogna sperare che lo sviluppo di Biomutant lo renda effettivamente il capolavoro che ci si aspetta.

Di seguito troverete il video con il gameplay ufficiale commentato dagli sviluppatori.