In Birmania, gli uomini dell’esercito hanno ucciso un’infermiera di 20 anni sparandola alla testa, Thinzar Hein, mentre stava portando in soccorso i feriti. Un’immagine terribile, una vita stroncata divenuta simbolo della guerra.
Cosa sta succedendo in Birmania?
In Maynamar, termine birmano per indicare la Birmania, sono moltissime le vittime. L’episodio più sanguinoso si registra mentre le forze di polizia hanno aperto il fuoco sulla folla riunita per il funerale di una delle vittime della forza repressiva a fronte delle proteste contro il colpo di stato militare avvenuto il 1 Febbraio. L’esercito è arrivato all’improvviso e ha iniziato indistintamente a sparare sulla folla. In un altro piccolo comune i soldati hanno bruciato vivo un uomo, nonostante le sue grida d’aiuto i passanti non hanno potuto soccorrerlo a causa dell’intensità degli spari. Sono, ad oggi, oltre 200 persone quelle che hanno perso la vita e, tra loro, anche molti bambini.
L’infermiera uccisa
La giovane ventenne in Birmania stava facendo il suo lavoro portandolo avanti come una missione: soccorreva i feriti a causa dei crudeli attacchi dell’esercito. Ha perso la vita aiutando gli altri, stroncata da un colpo di pistola in testa. Una morte ingiusta simbolo dell’irrazionale crudeltà che si abbatte sulla popolazione birmana, in cui l’esercito spara alla rinfusa per sedare le proteste.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si è detto “atterrito” e ha parlato di “regno del terrore” in Myanmar. Decine di capi di stati maggiori e ministeri della Difesa nel mondo hanno diffuso una nota congiunta per denunciare la condotta dei militari.Secondo la rappresentanza dell’Unione europea in Myanmar, la Giornata delle forze armate di ieri resterà nella memoria come “un giorno di terrore e di vergogna”. Profondo choc è stato espresso anche dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
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