Cultura

Blaise Pascal, il filosofo della ”scommessa”

Blaise Pascal, famoso filosofo, fisico e matematico, nacque il 19 Giugno del 1623. Già in giovane età scrisse importanti lavori in ambito scientifico, giungendo alla costruzione di calcolatori meccanici e al chiarimento di concetti quali quello di “pressione” e “vuoto”, arrivando a completare il lavoro di Torricelli. A sedici anni scrisse un’opera di geometria proiettiva e a partire dal 1654 si occupò della famosa “teoria delle probabilità” insieme a Pierre de Fermat (utilizzata ancora oggi in molti ambiti). Dopo aver vissuto un grave incidente si avvicinò alla religione, dedicando la sua vita a riflessioni teologiche. Si spense all’età di soli trentanove anni a causa di una malattia che lo aveva accompagnato dalla giovinezza.

Blaise Pascal, il filosofo della ”scommessa”: pensiero

“E proprio su tali conoscenze del cuore e dell’istinto la ragione deve appoggiarsi, e su di esse fondare tutto il suo ragionamento. (…) Questa impotenza non deve dunque servire ad altro che a rendere umile la ragione -la quale vorrebbe giudicare di tutto-, ma non già a combatter la nostra certezza”.

Blaise Pascal, “Pensieri”

Per Pascal la conoscenza umana è sempre limitata dall’infinito e dal nulla. Il mondo conferisce solo una conoscenza limitata. Due, secondo lui, sono le forme di conoscenza: l’ “esprit géométrique” o “spirito di geometria” che sarebbe la conoscenza scientifica, ottenuta mediante procedimenti razionali, e l’ “esprit de finesse” o “spirito di finezza” con il quale intende la conoscenza dell’animo umano. Il primo non è sufficiente per capire la realtà nella sua completezza poichè mancano i principi dell’esistenza umana. Qualsiasi scienza che non consideri l’uomo non ha alcuna valenza. Il cuore è la chiave di tutto, ciò che indaga e comprende i labirinti infiniti dell’animo umano; esso è il mezzo dello spirito di finezza.

“ll cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce (…). Io dico che il cuore ama l’Essere universale naturalmente, e ama se stesso naturalmente, (…) e s’indurisce contro l’uno o l’altro, a sua scelta”.

Blaise Pascal, “Pensieri”

Il cuore è irrazionale nelle sue azioni, e l’evoluzione di queste ultime segue “leggi” differenti da quelle della ragione, le leggi di Dio.

“È il cuore che sente Dio, e non la ragione. Ed ecco che cos’è la fede: Dio sensibile al cuore, e non alla ragione”.

Blaise Pascal, “Pensieri”

La miseria dell’uomo per Pascal è essere senza Dio. Il limite della ragione umana è proprio nel pensare che il divertimento possa sopperire alla tristezza o noia, come fosse un diversivo. Il “divertissement” che significa proprio “deviazione”, “allontanamento” (dal latino “devertere” ossia “deviare”, “allontanarsi”) è secondo il filosofo la “peggiore piaga del mondo” perché l’uomo non fa altro che allontanarsi da sè stesso e dunque dalla verità.

“(…) ho scoperto che tutta l’infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera. (…) ho voluto scoprirne la ragione, ho scoperto che ce n’è una effettiva, che consiste nella infelicità naturale della nostra condizione, debole, mortale e così miserabile che nulla ci può consolare quando la consideriamo seriamente”.

Blaise Pascal, Pensieri

L’uomo è stato creato da Dio con due amori: uno per Dio (che è infinito) e uno per sé stesso (che è limitato, in quanto esistente grazie alla presenza di Dio). Senza Dio l’uomo ha utilizzato l’infinità di amare che gli era stata conferita solo per amare sé stesso (che però non è sufficiente alla sua anima). Tale scompenso porta al peccato, il vuoto che apparentemente si ha bisogno di colmare in mancanza di Dio.

La scommessa su Dio

Tutto il pensiero “pascaliano” si fonda sulla famosa ”scommessa su Dio” e dunque sul cuore come mezzo di reale conoscenza (unito alla parte scientifico-razionale che diviene suo mezzo). Egli sostiene che conviene scommettere sull’esistenza di Dio perché se esistesse, l’uomo guadagnerebbe l’eternità, se non esistesse, l’uomo avrebbe vissuto nel migliore dei modi.

“Valutiamo questi due casi: se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste, senza esitare”.

Blaise Pascal, Pensieri

Si tratta di una scommessa obbligatoria poiché ogni uomo deve decidere come vivere, e anche la non decisione comporta una scelta (chi non segue le leggi di Dio è come se non scommettesse sulla sua esistenza ma sulla sua assenza). Vivere senza cuore significa vivere senza sé stessi, sognare è la chiave, l’azione concreta il mezzo.

“La verità è che solo chi ha il cielo dentro riesce a vederlo altrove, anche in una stanza chiusa o nella minutezza di un granello di zucchero. Da quel giorno denominò i suoi fiori bianchi granelli”.

Giusy Celeste, “Il Sognatore”

Giusy Celeste

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