Ha solo 20 anni il cantautore statunitense Bob Dylan quando pubblica il suo omonimo album di debutto per la Columbia Records. Robert Allen Zimmerman (suo vero nome) si appassiona alla folk music tre anni prima, quando comincia il suo percorso universitario e inizia ad ascoltare canzoni folk, definite serie e autentiche dallo stesso artista.
Grazie ad un’esibizione live al Gerde’s Folk City recensita positivamente dal New York Times, il cantautore conosce il produttore della Columbia John Hammond. L’album viene inciso in tre pomeriggi di novembre per un misero budget di circa 400 dollari. È, infatti, uno dei lavori meno considerati della discografia di Dylan, tanto da vendere nel primo anno solo cinquemila copie.
Il primo album di Bob Dylan: le canzoni
Il disco è composto da 13 tracce, di cui due inediti “Talkin’ New York” e “Song to Woody” e undici cover. Tra i brani ri-arrangiati e tradotti da Dylan troviamo “In My Time of Dyin’”(traditional gospel), “Man of Constant Sorrow” (canzone tradizionale folk), “Pretty Peggy-O” (canzone tradizionale scozzese), “Gospel Plow” (canzone tradizionale folk basata su un passo biblico del Vangelo di Luca) e “Freight Train Blues” (brano hillbilly).
L’album è una mescolanza di generi folk, blues e country; in poco più di 34 minuti i brani alternano i vari stili che hanno caratterizzato la prima produzione di Dylan, generando un perfetto connubio tra tradizione e un inizio di innovazione. Le cover presenti nel disco sono frutto dell’influenza di John Hammond, poiché sono canzoni incise in precedenza nella medesima casa discografica. Tuttavia, nei primi mesi di pubblicazione il disco arriva a vendere 2500 copie, già dimostrandosi un flop.
Gli inediti “Talkin’ New York” e “Song to Woody”
Il primo dei due inediti di Bob Dylan presenti nell’album è “Talkin’ New York”, seconda traccia del disco. Il brano ripercorre il viaggio del cantautore per arrivare nella Grande Mela, fino al primo accordo con la Columbia per entrare in sala di registrazione; tra queste due tappe fondamentali della sua vita, ci sono le difficoltà di trovare un lavoro stabile e iniziare a guadagnare. L’idea del brano è stata ripresa nel 1967 da Francesco Guccini, che ha inciso “Talkin’ Milano”.
La dodicesima traccia dell’album è “Song to Woody”, l’altro brano scritto da Dylan. La canzone è dedicata a Woody Guthrie, un musicista conosciuto dal cantautore anni prima e di grande ispirazione per lui (la melodia del brano è tratta da “1913 Massacre” di Guthrie). Nella canzone sono citati anche Cisco Houston e Leadbelly, altri due artisti che hanno influenzato la musica del cantautore statunitense. Dopo il fallimento del disco, nessuno avrebbe potuto immaginare il successo internazionale di Bob Dylan negli anni a seguire.
Flavia Carrogu
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