Intervista esclusiva a Filippo Boccardi, numero 10 e perno dell’attacco del Grosseto. Filippo, nato e cresciuto nella provincia toscana, vi è tornato nel 2017 dopo aver fatto esperienza altrove. Con la maglia dei grifoni ha realizzato 11 gol in 40 presenze, ma punta ancora più in alto. Il Grosseto, che sta disputando un buonissimo inizio di campionato, al netto di quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte, è proiettato al secondo posto, ad un solo punto dalla Pro Vercelli. Biancorossi che domenica affronteranno il Pontedera, in uno dei primi veri e propri tentativi di allungo sul gruppone che insegue.
Intervista a Filippo Boccardi
Ecco come ha risposto Filippo Boccardi, attaccante del Grossetto, alle nostre domande. Il numero dieci dei toscani è fiducioso sugli obiettivi da raggiungere in questa stagione:
Attualmente siete ad un solo punto dalla prima, che obbiettivi vi siete prefissati con la squadra e con il mister?
“L’obiettivo della società è comunque la salvezza, una salvezza tranquilla. Noi guardiamo partita dopo partita e vediamo. Se dovessimo continuare così, l’obiettivo verrà da solo. Vediamo dove arriviamo noi”.
Domenica affronterete il Pontedera, in uno scontro che vale punti playoff pesanti. In che stato di forma arrivate?
“Arriviamo in uno stato di forma buono perchè questa settimana abbiamo lavorato tanto, avendo giocato domenica ed avendo a disposizione tutta la settimana piena per allenarci per la partita. Arriviamo molto carichi, sappiamo che il Pontedera è una squadra molto giovane e forte, allenata bene che l’anno scorso è arrivata terza. Cercheremo di prepararla bene, abbiamo iniziato già a studiarli tramite i video e continueremo fino a domenica”.
A quanti gol speri di arrivare a fine campionato?
“Mi ero prefissato ad inizio stagione l’obiettivo di arrivare almeno a 10 gol. Sapevo fosse una cosa difficile. L’anno scorso purtroppo, anche a causa del lockdown e della chiusura del campionato anticipata, non ci sono potuto arrivare, ma spero di rifarmi quest’anno”.
Come state vivendo questa incertezza sul campionato a causa del Covid?
“È una situazione molto difficile e particolare. C’è sempre un po’ di preoccupazione col tampone a 48 ore dalla partita. Puoi scoprire di avere un compagno positivo od essere te stesso positivo. Noi possiamo solo cercare di evitare di uscire la sera, non vedere gli amici e rimanere a casa il più possibile. Il mister ci ha chiesto di essere intelligenti vista la situazione”.
Che effetto ti fa, a livello di pressione e responsabilità, indossare la maglia numero 10 e giocare per la squadra della tua città?
“Mi sento di dover dare sempre il 110% perché essendo nato qua ed essendo tifoso del Grosseto è come essere un tifoso-giocatore. Quando la partita non va bene, io anche i giorni dopo ci ripenso, sto male. E’ anche più difficile giocare per la città dove sei nato. Ha, ovviamente, anche i suoi pregi. Conosco l’ambiente, conosco tutti i tifosi, conosco la società quindi è anche uno stimolo in più”.
Matteo Castro