Il bollettino covid del 18 marzo ricalca la curva crescente dell’epidemia. Sono quasi 25 mila i nuovi contagiati da Coronavirus, 423 i morti ed un tasso di positività che si attesta al 7%
Il bollettino Covid
In Italia la curva epidemiologica non sembra rallentare. Con ben 24.935 nuovi contagiati, il nuovo bollettino Covid segna un tasso di positività al 7%. Sono più di 353 mila i test effettuati, tra tamponi antigenici e rapidi. Ma continua ad aumentare la pressione ospedaliera. Sono 3.333 i pazienti ad oggi in terapia intensiva (+16 rispetto a ieri), mentre gli ingressi un rianimazione sono 249. Aumentano anche i ricoveri ordinari dove si contano 26.694, 177 unità in più rispetto alle scorse 24 ore. Una situazione che lascia ancora senza respiro gli operatori sanitari.
Tra numeri e vaccino
Il forte rallentamento subito dopo lo STOP da parte del governo alle iniezioni Astrazeneca ha lasciato perplessi. La campagna vaccinale, a detta di tecnici, politici e non esperti, rappresenta l’unica via d’uscita da questa pandemia che in Italia ha già strappato alla vita più di 103 mila persone. E’ notizia di poche ore fa il via libera da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco alla ripresa dell’utilizzo di Astrazeneca come precetto vaccinale anti-Covid. “Sono stati riportati 25 casi di eventi tromboembolici rari su 20 milioni di vaccinati con AstraZeneca”, ha dichiarato la presidente alla commissione di sicurezza dell’Ema, Sabine Strauss. “Vaccinando milioni di persone, è inevitabile che si verifichino casi inattesi”, riferisce l’EMA. La quale ha anche aggiunto, in ripresa della campagna vaccinale (dopo l’altolà di Germania e seguito d’Europa), che “il vaccino è sicuro e i benefici sono superiori ai rischi”.
Stop and Go
Il Presidente della Repubblica Mario Draghi ha già annunciato per domani la ripresa delle vaccinazioni negli hub selezionati. Nessun rallentamento e ripercussione sulla tabella di marcia prevista, dichiara il Governo. Mentre in ministro Speranza ipotizza turni straordinari e nei weekend per correre al raggiungimento dell’Immunità di gregge (o meglio di persone, ndr) entro la fine della stagione estiva. Pasqua in zona rossa e una curva epidemiologica che non stenta a scendere. Le prossime settimane saranno cruciali. Ma con la popolazione più a rischio (ultra ottantenni e fragili) già vaccinata entro aprile, la pressione ospedaliera dovrebbe diminuire e chissà che non ci sia luce in fondo al tunnel.
Emanuele Battaglia