Bologna: il manichino di Meloni a testa in giù, è bufera social

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Di Mariapaola Trombetta

Durante una manifestazione organizzata a Bologna dal collettivo Cua e dal Laboratorio Cybilla, è stato appeso un manichino con le sembianze del presidente del Consiglio: Giorgia Meloni, con indosso abiti militari a testa in giù.

L’ex Monte di Pietà di via Indipendenza, dove ora ha sede un supermercato Conad, è stato imbrattato dai manifestantiIn un post su Facebook si legge:

«A pochi giorni da un decreto anti-rave ci troviamo nuovamente a invadere le strade di Bologna. È facile attaccare mediaticamente la movida, la socialità per privarci della nostra libertà di creare antagonismo».

Il sindaco di Bologna condanna duramente l’episodio

Il sindaco di Bologna condanna l'episodio di Giorgia Meloni-Photo Credits:24emilia.com
Il sindaco di Bologna condanna l’episodio di Giorgia Meloni-Photo Credits:24emilia.com

«La nostra città è stata vittima di un gesto di violenza inaccettabile. Come sindaco e cittadino di Bologna non solo condanno con fermezza, ma chiedo che i responsabili vengano identificati e che provvedimenti seri siano assunti dalle autorità competenti. Non ci può essere tolleranza, né comprensione. Manifestazioni di questo tipo nulla hanno a che fare con la dialettica democraticaAl contrario, la violenza politica è la morte della democrazia. Cosa che non consentiremo. Non a Bologna. Per questo chiedo a tutti e a tutte di isolare i violenti, di non offrire alcuna sponda di comprensione o legittimazione. Perché alle questioni sociali si risponde con la politica che si rimbocca le maniche, non invece con la stupidità egoista e inconcludente di che soffia sul fuoco per cercare di esistere. Alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprimo piena solidarietà e la invito a venire quando vorrà a BolognaSarà accolta personalmente da me a nome della città. La mia vicinanza va anche ai cittadini, alle imprese e alle forze dell’ordine, costrette a subire questi soprusi e a operare per il bene comune».

Il sindaco di Bologna: Matteo Lepore, esponente del Pd, ha commentato così l’episodio del manichino con le fattezze di Giorgia Meloni che è stato appeso a testa in giù alla torre Garisenda, nel centro della città. Ha condannato duramente l’episodio, e chiede a chi di dovere di individuare e punire i responsabili, e che nessuno fornisca sponde agli autori di questo gesto.

«Inaccettabile è l’incitamento alla violenza», Fratelli d’Italia e il centrodestra insorgono contro ciò che è accaduto a Bologna

Il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, ha detto:

«Sacrosanto è il diritto di manifestare il proprio dissenso. Inaccettabile è invece l’incitamento alla violenza. Il Pd prenda immediatamente le distanze dall’ennesimo vergognoso episodio di demonizzazione dell’avversario politico».

Il deputato di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami ha affermato:

«La violenza della protesta dei collettivi di sinistra che da troppo tempo si caratterizzano per la loro aggressività e pericolosità ha conosciuto oggi un ulteriore, ennesimo, vergognoso picco: un fantoccio che nelle intenzioni di questi soggetti dovrebbe raffigurare Giorgia Meloni appeso a testa in giù nel corso di una manifestazione per le strade di Bologna caratterizzata da episodi di estrema gravità a danno della città. Ancora una volta costoro si mostrano per quelli che sono: incivili e pericolosi per la democrazia. Ringraziamo le Forze dell’Ordine per avere evitato ulteriori problemi, ma è chiaro che questa situazione appesantisce un clima che a Bologna deve essere necessariamente risolto. Confidiamo nel lavoro delle Autorità competenti, certi che sapranno garantire la legalità e l’ordine pubblico».

Bologna, il manichino di Giorgia Meloni: in abiti militari e a testa in giù

A condividere le fotografie è stata la pagina Facebook di Laboratorio Cybilla: il collettivo al femminile costola di Cua, che assieme a quest’ultimo e Split (Spazio per liberare il tempo) ieri ha attraversato più volte le vie del centro in un lungo corteo partito attorno alle 18 da piazza Verdi e proseguito fino a sera. Come scrivono le attiviste sui social, puntando il dito contro il decreto “anti-rave” e gli “attacchi all’aborto in maniera celata“: Giovedì 24 novembre, per l’inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i 5 computer più potenti al mondo, arriverà in città Giorgia Meloni. ” Non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parte“.

Il capogruppo al senato Lucio Malan, ha dichiarato:

«L’esibizione di odio contro Giorgia Meloni a Bologna è oscena, raccapricciante e vergognosa. C’è chi irresponsabilmente alimenta odio e auspica violenza. Fra le motivazioni della macabra messinscena emerge la grottesca e disonesta interpretazione della legge anti-rave, secondo cui qualunque manifestazione con più di cinquanta persone sarebbe perseguita. Purtroppo abbiamo sentito questa assurda interpretazione da molti e c’è chi la prende sul serio. Leggiamo anche il comunicato delirante di un collettivo femminista che chiede “molto più della legge 194” sull’aborto, probabilmente vogliono l’aborto al nono mese o peggio come in alcuni luoghi certa sinistra chiede. L’efferatezza delle richieste e dei modi per evidenziarle si unisce all’ipocrisia di manifestarle solo ora che c’è un governo di centro destra democraticamente eletto. Occorre una condanna unanime delle forze politiche a questo tipo di azioni. Manifesto la più totale solidarietà, a nome di tutti i senatori di Fratelli d’Italia al presidente Giorgia Meloni».

Tutto il mondo politico esprime solidarietà alla premier

Anche il segretario del Pd Bologna, Federica Mazzoni, ha espresso solidarietà alla premier in un post su Facebook:

E lo faccio pur essendo e restando lontanissima dalle sue posizioni politiche, anche già rese concrete in queste prime settimane di Governo. Il confronto con gli avversari politici lo si fa con la politica e sulla politica

Francesco Acquaroli,  governatore delle Marche, in quota FdI, come ha scritto su Twitter si unisce alla condanna:

È molto grave l’episodio avvenuto a Bologna nei confronti del presidente Giorgia Meloni. La condanna per questo atto intimidatorio sia unanime: il confronto democratico non può sfociare mai nella violenza. Le giunga la massima solidarietà“.

Su Twitter Mariastella Gelmini, vicesegretario nazionale e portavoce di Azione, ha scritto:

Grave l’episodio avvenuto ieri a Bologna nei confronti del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a cui va tutta la mia solidarietà. Violenza, odio e minacce sono inaccettabili e vanno sempre condannate con fermezza“.

Anche il capogruppo Pd alla CameraDebora Serracchiani, si è espressa:

Solidarietà alla presidente Meloni. A Bologna un episodio intollerabile che va condannato fermamente. La democrazia è confronto, anche scontro, mai minaccia“.

La deputata di Azione Mara Carfagna ha detto:

La mia solidarietà e vicinanza a Giorgia Meloni. Quanto accaduto a Bologna è inaccettabile. Manifestare il dissenso politico è sempre lecito, farlo inneggiando alla violenza non è degno di un grande Paese come l’Italia“.

Mariapaola Trombetta

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