I biancorossi del Bolzano conquistano 5 punti nel loro girone del massimo campionato europeo, bolzanini in delirio.
Raramente nella mia rubrica di hockey parlo del panorama non inerente all’Italia o alla NHL. Tuttavia per questo giovedì farò una doverosa eccezione, anche perché, in fondo, un po’ di Italia in quello che sto per raccontarvi c’è.
Partiamo dallo scorso anno, precisamente da settembre 2017. Il Bolzano è iscritto al campionato della Ebel, ormai diventato internazionale, anche se di stampo austriaco. Cioè, una formazione italiana pretende di fare la “gradassa” oltre le Alpi!? “Impossibile” disse la ragione, “Che dolore!” disse il cuore e per una prima parte della stagione cuore e mente sembravano andare di pari passo con i risultati. I Foxes, infatti, sono ultimi per buona parte dell’anno. E poi? Poi eccolo lì, dietro l’angolo, il miracolo sportivo, “Si può fare!” dissero le volpi ghiacciate ed ecco la formidabile rimonta che li ha portati alla vittoria del titolo e, soprattutto alla tanto agognata qualificazione all’Europa, quella che conta, quella della Champions League.
E bene, arriva il momento dei sorteggi e pensate un po’, nessuno vuole prendere le bestie nere, le finlandesi e le svedesi. Dei veri mostri sacri che non risparmiano nessuno. Estrazione: Una polacca, la Tichy, sospiro di sollievo, ma anche ansia che sale. La scamperanno questa volta i bolzanini? Che il Dio dell’Hockey sia dalla loro parte ora? Ma che, eccole lì, estratte una dopo l’altra, una svedese e poi una finlandese. Skelleftea e Ifk Helsinki saranno le favorite del girone. I sudtirolesi si dividono tra speranzosi e pseudorealisti.
Nonostante queste divisioni a settembre sono tutti lì, al Palaonda a colorare lo stadio di bianco e di rosso.
Atmosfera surreale ad ogni match, servirà anche per arrivare a risultati che vanno oltre alla realtà? E bene sì, anzi, assolutamente sì! 48 ore, due partite fondamentali, la prima con gli svedesi, la seconda con i finlandesi. 7000 anime lì a supportare. I numeri più belli? 2. Esatto, due le vittorie in queste due partite. La prima ai rigori, per 4-3, la seconda con un sonoro 4-1. 5 punti in due partite e primato assoluto nel girone. Che sia l’inizio di un sogno?
Ma qui sorge un dubbio a questo punto. Perché una formazione come il Bolzano quando giocava in Italia, vincendo costantemente, in Europa veniva derisa, mentre ora non solo vince in Austria, ma riesce addirittura ad allargare i propri orizzonti in Europa? Sarà l’aria del Bel Paese a fare male all’hockey? Sono domande che probabilmente stanno affliggendo le menti degli alti vertici della FIHG.
Andrea Candelaresi