In meno di 24 ore, tra venerdì e sabato, nella Striscia di Gaza sono state bombardate due scuole gestite dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). Sui social sono circolati alcuni video molto cruenti, verificati dal New York Times, in cui si vedono persone ferite e uccise nelle zone colpite dagli attacchi.

Sabato un bombardamento che ha colpito la scuola al Fakhura nell’area del campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia ha ucciso diverse persone: l’esercito israeliano ha detto di aver ricevuto notizie riguardo a un «incidente» nella zona, e che al momento è al lavoro per accertare le responsabilità. La scuola era gestita dall’UNRWA e nelle ultime settimane aveva accolto migliaia di persone sfollate.

Bombardate due scuole nella Striscia di Gaza

Per ora l’UNRWA non è in grado di confermare le stime sui morti nelle due scuole. Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha detto che almeno 50 persone sono state uccise nella scuola del campo profughi di Jabalia. Il campo era già stato colpito da un intenso bombardamento a fine ottobre, che aveva distrutto molti edifici e danneggiato le infrastrutture.

Ci sono stati bombardamenti anche nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, dove centinaia di migliaia di persone evacuate dal nord della Striscia hanno trovato rifugio nelle ultime settimane. Sabato almeno 26 persone sono state uccise in un bombardamento su un edificio civile a Khan Yunis.

Ciò nonostante, il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha condannato il raid a Jabaliya, parlando di “immagini e filmati terrificantidi decine di persone uccise e ferite”. Lazzarini ha poi aggiunto che “questi attacchi non possono diventare un fatto comune, devono cessare. Un cessate il fuoco umanitario non può più aspettare”.