Dopo i numeri di telefono personali di medici e giornalisti, tocca direttamente a Palazzo Chigi. Nella chat no vax Telegram denominata ‘Basta dittatura‘, simbolo una svastica con la striscia ‘dittatura covid’, oltre 40 mila iscritti, questa mattina è apparso l’invito a “far cagare un po’ sotto anche il governo”. E quindi, allegati: numero di telefono dell’ufficio del presidente del Consiglio, la pec, il numero dell’ufficio per la Comunicazione, quello per il programma di governo, il nominativo e numero diretto fisso del capo di quest’ultimo ufficio.
“Dobbiamo andare a prenderli a casa”. “Facciamoli cagare addosso”. “Impaliamola viva”. “Alla gogna in piazza”. Una caccia, stalking organizzato che dalle chat sta iniziando a trasferirsi nelle piazze e nelle strade colpendo medici e giornalisti. E l’obiettivo grosso restano i politici. Ad iniziare dal ministro della Salute Roberto Speranza, che secondo tanti merita le uova e secondo qualcuno “solo proiettili”. La strategia dei No Vax e dei No Green Pass nasce dentro la chat Basta Dittatura su Telegram. Oltre 40mila iscritti, centinaia di commenti all’ora, è questa la culla delle chiamate in serie denunciate dal virologo Fabrizio Pregliasco e dell’inseguimento al primario di Malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Al momento sono le due vittime più in vista alle quali i contrari al vaccino e al certificato sono riusciti ad arrivare. Obiettivi “rivendicati” all’interno del gruppo: “Siete fantastici”, scrive l’admin quando si diffonde la notizia che Bassetti è stato inseguito domenica da un uomo di 46 anni. L’aggressore, denunciato dalla polizia per minacce gravi, l’ha incontrato per strada e ha iniziato a inseguirlo riprendendolo col telefonino urlandogli: “Ci ucciderete tutti con questi vaccini e ve la faremo pagare”.
In realtà quelli postati sono numeri pubblici, reperibili facilmente online. Ma la tecnica che stanno adottando questi gruppi, in parte infiltrati e guidati da formazioni neofasciste, è quella della intimidazione di molti a danno di singoli, istituzioni o aziende colpevoli, a loro dire, di difendere il ‘regime’. E quindi, in questi giorni si pubblicizza la distribuzione di moduli di disdetta a Cgil, Cisl e Uil e promessa di uno sciopero generale il 6 settembre indetto ‘dal popolo’; mail dei dirigenti di Ryanair colpevoli di propaganda pro Green pass; numero di cellulare del medico che accetta solo pazienti vaccinato, bombardato di chiamate anche nel cuore della notte. Ora l’ultimo passaggio: puntare al governo.
Ma nel mirino dei No vax è entrato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi aveva condannato l’utilizzo della violenza nei confronti dei favorevoli alla campagna vaccinale. “Lo impalerei in pubblica piazza”, “ti veniamo a prendere”, “ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo”, sono alcune delle minacce apparse sui gruppi Telegram utilizzati come megafono dagli antivaccinisti. Non solo: tra loro c’è anche chi invita a compiere “attentati dislocati nei luoghi di potere, in simultanea”.