“Bombshell”: la storia vera dello scandalo sessuale contro Roger Ailes

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Di Redazione Metropolitan

Stasera in tv su Rai Movie arriva il film “Bombshell – La voce dello scandalo“, una pellicola del 2019 diretta da Jay Roach e con protagoniste Margot Robbie, Charlize Theron, Nicole Kidman. Candidato a tre premi Oscar del 2020 per migliore attrice, migliore attrice non protagonista e miglior trucco e acconciatura, è vincitore di quest’ultima categoria. La storia è incentrata sullo scandalo che coinvolse Roger Ailes, potente capo dell’emittente televisiva statunitense Fox News, licenziato perché accusato di molestie sessuali da diverse dipendenti. Approfondiamo quindi i fatti che hanno ispirato il film.

“Bombshell”: una storia di rivincita contro l’abuso di potere

Charlize Theron come Megyn Kelly (Credits: Elle)

Un anno prima che il caso Weinstein colpisse Hollywood e desse inizio alle battaglie culturali e sociali del movimento #metoo, il licenziamento di Roger Ailes da Fox News per molestie sessuali fu un altro episodio esaltante che ha posto le basi per quello che sarebbe accaduto in seguito. A distanza di tre anni “BombshellLa voce dello scandalo” riporta in luce la vicenda, raccontando di donne che hanno lottato contro un sistema malato e che per lungo tempo era rimasto ben nascosto.

La trama narra, appunto, della decisione di reagire ai soprusi sessisti e molestie, perpetrati da Ailes (interpretato da John Lithgow), da parte della giornalista e commentatrice tv Gretchen Carlson che ha il volto di Nicole Kidman, da Charlize Theron che interpreta un’altra giornalista, Megyn Kelly, entrambe figure di spicco all’interno di Fox News. L’unico personaggio inventato ai fini della storia è quello di Kayla Pospisil, interpretato da Margot Robbie, nella parte della new entry della redazione.

La battaglia legale contro Roger Ailes e il suo epilogo

È ormai noto come uomini di potere, spesso inerenti al mondo dello spettacolo, riescano a esercitare una forte pressione psicologica nei confronti delle vittime, che si trovano così impossibilitate a denunciare quanto subito per paura delle ritorsioni contro di loro. Così accadde con Ailes che fin dagli anni Sessanta era un punto di riferimento mediatico coinvolto anche con la politica, in particolare con il partito dei repubblicani, per i quali aveva promosso le campagne presidenziali di Reagan, Bush Junior e Trump.

Oltre a questo è riuscito a costruire uno degli imperi dell’informazione televisiva più influenti: Fox News. Un impero destinato a sfuggirgli dalle mani quando, nel luglio 2016Carlson lo ha citato in giudizio, con la motivazione di essere stata retrocessa e licenziata da Fox per essersi lamentata delle molestie sul luogo di lavoro e aver respinto le avance di Ailes. Notizia che non solo portò un vero e proprio scandalo, ma diede la forza ad altre donne di parlare, alcune pubblicamente, e affermare di aver subito lo stesso. In un susseguirsi di denunce Ailes fu obbligato a dimettersi, cosa che avvenne nel 2016, a meno di un anno prima della sua morte.

Si arriva così all’epilogo della vicenda, il racconto di una battaglia che per quanto questa si sia conclusa, non siamo ancora ad una fine definitiva. Ne emergeranno altre sicuramente, di pari passo all’attuale periodo socio-politico, dove i diritti delle donne risultano ancora poco tutelati.

Francesca Agnoletto

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