Il DL n. 30 del 12 marzo 2021 ha introdotto nuovi aiuti per operatori sanitari ed altre categorie di lavoratori. Tra di essi c’è un bonus babysitter fino a 100 euro settimanali per famiglie in difficoltà con figli sotto i 14 anni in dad a causa del coronavirus.
Bonus babysitter, la categorie comprese nel nuovo provvedimento
Il governo Draghi ha previsto nuove misure per il sostegno alla famiglie in difficoltà a causa del ritorno dei figli piccoli in dad. Per questo è stato previsto un budget di 282,8 milioni di euro per il 2021. Soldi che saranno destinati al congedo parentale e al bonus babysitter. Questo ultimo è un provvedimento legiferato dal governo con DL n. 30 del 12 marzo 2021 che ha introdotto nuove misure urgenti per fronteggiare la pandemia da coronavirus. Strumenti che sarebbero dovuti arrivare con il Decreto Sostegno non ancora in vigore e per questo anticipate.
In base all’articolo 2 comma 6 del DL n 30 hanno diritto al bonus babysitter 2021 lavoratori iscritti alla Gestione Separata Inps e lavoratori autonomi. Ad essi sia aggiungono addetti alla sicurezza, alla difesa e al soccorso pubblico impiegati per fronteggiare la pandemia. Questo aiuto è infine previsto anche per operatori sanitari come medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica ed operatori sociosanitari. Per tutte le categorie indicate è previsto un voucher che può arrivare fino a 100 euro a settimana.
Come accedere al nuovo bonus
I fondi del nuovo bonus babysitter possono essere richiesti da famiglie in difficoltà con figli conviventi sotto i 14 anni in dad. Esso può essere speso per tutta la durata della didattica a distanza, dell’infezione da Covid del figlio o della sua quarantena richiesta dall’Asl. Per il lavoratori autonomi non iscritti all’Inps il bonus è riconosciuto dalle rispettive casse previdenziali. L’Inps comunicherà poi in seguito le modalità operative per richiedere questi fondi tramite circolare.
Potranno non essere prese in considerazione ulteriori domande se si raggiunge il limite massimo di spesa. Soldi che non possono essere richiesti per gli asili nido o se uno dei due genitori usufruisce già di altre tutele o del congedo Covid. I fondi destinati ai congedi parentali ed ai bonus babysitter potranno essere usati anche per i centri estivi ed integrativi dell’infanzia, servizi socio-educativi territoriali, centri con funzione educativa e ricreativa e servizi innovativi o integrativi per la prima infanzia.
Stefano Delle Cave