Bonus cultura, raddoppio per chi consegue il massimo alla maturità

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Di Stefano Delle Cave

Continua a far discutere la nuova proposta del governo da inserire nella manovra sul bonus cultura. La nuova idea dell’esecutivo è quella di raddoppiare il bonus per chi consegue il voto 100 alla maturità oltre che aggiungere la barriera dell’Isee a 25 mila euro. Sul piede di guerra il capogruppo al Senato M4s Barbara Floridia per cui il governo e fa solo disastri e non tiene conto di chi avrebbe davvero bisogno del bonus.

Bonus cultura, la nuova proposta del governo

Bonus cultura, fonte pointofnews.it

Attualmente il bonus cultura, il 18app, prevede l’erogazione di 500 euro per ogni diciottenne residente in Italia da spendere in corsi di musica, teatro lingua, per eventi culturali, concerti e libri. Il governo Melono aveva già suscitato diverse discussioni nei giorni precedente parlando di voler aggiungere a questa misura un tetto dell’Isee al bonus che ora si chiamerà Carta G. Tetto che secondo l’ultimo emendamento oggi in discussione è di 25 mila euro. Un altra proposta dell’esecutivo è quella però di raddoppiare il bonus a mille euro per i diciottenni che abbiano conseguito 100 alla maturità premiando così coloro che sono ritenuti i più meritevoli.

Un’idea disastrosa

Sul piede di guerra il Movimento Cinque Stelle che ritiene disastrosa la proposta del governo sul tema del bonus cultura. In particolare il capogruppo al senato M5S Barbara Floridia ritiene che “la 18app ha l’obiettivo di rendere più fruibile l’accesso alla cultura: i “poco meritevoli” potrebbero averne maggiore bisogno proprio perché si tratta di uno strumento che aiuta i ragazzi che hanno più necessità di stimoli culturali. Se vuole davvero riconoscere il merito agli studenti, il governo dovrebbe semmai aumentare i fondi per le borse di studio anziché virare su queste forme di distrazione di massa”.

Critiche anche al tetto Isee che per la Floridia è “un elemento su cui ragionare per riconoscere il bonus, ma quella dei 25.000 euro è una soglia troppo bassa che taglierebbe fuori l’intero ceto medio ed oltre italiano. La cultura è il principale strumento per abbattere le disuguaglianze, non per crearne di nuove. Questo il governo proprio non riesce a capirlo ed è il motivo per cui quando si accosta a questa tematica lo fa in maniera goffa compiendo solo disastri”.

Stefano Delle Cave

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