Botticelli e la sua Venere: il brand della bellezza

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Di Redazione Metropolitan

Botticelli nasceva a Firenze il 1 marzo 1445, e oggi lo ricordiamo attraverso la sua immagine più iconica: La Nascita di Venere.

Botticelli e i temi Rinascimento

Sandro Botticelli, al secolo Alessandro Filipepi nasceva a Firenze il 1 marzo 1445. L’ ascesa artistica di Botticelli segue l’ascesa dell’astro politico della famiglia de’ Medici nella Firenze simbolo del primo Rinascimento. Un uomo semplice spiritoso, e gestisce casa e bottega, fa scherzi e fa feste. Siamo nel secolo XV, nel primo Rinascimento quando si voleva tornare allo splendore degli antichi. In quel periodo l’influenza delle teorie neoplatoniche sulla sua arte fu profonda e i temi della bellezza e dell’amore divennero centrali.

Infatti nel Rinascimento le teorie neoplatoniche riuscivano a conciliare la cultura antica, che allora si voleva rivalutare, con la religione cristiana, che invece condannava l’arte antica come pagana. Ma ispirandosi al misticismo neoplatonico si riuscì a proporre i modelli antichi come modelli di virtù. L’uomo spinto dall’amore poteva elevarsi dal regno inferiore della materia a quello superiore dello spirito. In questo modo la mitologia fu pienamente riabilitata e divenne tema importante delle sue opere.

La Nascita di Venere

Ma tra tutte le pregiate creazioni di Botticelli c’è ne una che può quasi rivaleggiare con la Gioconda di Leonardo. E’ l’Approdo di Venere, anche conosciuta come La Nascita di Venere, esposta al Museo degli Uffizi di Firenze. Dopo La Gioconda è sicuramente l’immagine più conosciuta e iconica della pittura italiana. E’ anche rappresentata su una faccia della nostra monetina di 10 centesimi.

La Nascita di Venere è una tempera su tela dipinta da Botticelli nel 1483-85 per la famiglia De’ Medici. La sensuale immagine della dea è ripresa da un modello antico, la statua nota come ‘Venere de Medici‘, copia romana da un originale di Prassitele, mentre il volto è ispirato a quello della Simonetta Cattaneo. Simonetta era la piu bella ragazza di Firenze, bella “senza confronto” dirà il Botticelli che la terrà in molte sue opere come musa ispiratrice. Simonetta, Venere designata dal destino, era nata proprio a Porto Venere da una agiata famiglia. Era poi arrivata a Firenze come sposa del fiorentino Vespucci, la stessa famiglia di quell’Amerigo esploratore che diede il nome alle Americhe che da li a poco saranno scoperte. Ma Simonetta era anche la ragazza amata da Giuliano de’ Medici, sfortunato fratello di Lorenzo il Magnifico che morirà nella famosa congiura dei Pazzi.

Brand della bellezza

Anche Simonetta morirà giovane e Botticelli la proporrà nella figura della Venere forse proprio con l’intenzione di farne un omaggio al Giuliano, martire della famiglia dè Medici. Il dipinto, già molto famoso allora, attraverserà i secoli diventando da icona Rinascimentale a vera icona Pop del nostro tempo. Oggi è una delle opere rinascimentali più ‘rivisitate’ dagli artisti dagli anni negli anni Ottanta del XX secolo in poi, primo fra tutti Andy Wahrol.

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E in quanto icona della bellezza femminile, nota in tutto il mondo, è stata ed è oggetto di attenzione da parte del marketing internazionale.

Dagli anni 40 del XX secolo ad oggi sono tantissime le industrie di cosmetici e shampoo che hanno fatto ricorso all’icona della Bellezza: La Venere di Botticelli.

Ma anche brand come la Levi’s e l’ IKEA hanno scelto questa icona della bellezza per la loro pubblicità.

The-Birth-of-Venus-di-Tomoko-Nagao
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Mentre la sua Venere è ancora molto viva e presente nel nostro oggi, Botticelli finirà la sua vita come povero medicante perso nella sua mente a Firenze. Dopo la caduta della famiglia de’ Medici il suo mondo cambia. Botticelli resterà stregato dalle prediche del Savonarola contro i costumi corrotti. Succube del fanatismo religioso, brucerà molti dei suoi disegni e sue opere nei Roghi delle vanità nella piazza di Firenze. L’Umanesimo è finito. La Bellezza e l’Armonia consigliere di Lorenzo il magnifico insieme a artisti, letterati e filosofi hanno lasciato Firenze. Il messaggio che ancora ci arriva dalla sua opera è quello della bellezza che sovrasta e vince aggressività e  guerra. Il suo messaggio è quello universale che ci arriva dall’arte tutta: La bellezza salverà il mondo.

di M.Cristina Cadolini