La stagione della caccia 2020/2021 si è aperta con il botto: in Provincia di Brescia sono stati denunciati 6 cacciatori per bracconaggio e utilizzo di apparecchiature vietate.
L’impotenza delle guardie venatorie contro il bracconaggio
Questa è stata la prima stagione della caccia dopo l’apporto di alcune modifiche alla legislazione attualmente in vigore in Lombardia in materia di caccia, ma non si può dire che l’inizio sia stato promettente. Il WWF in proposito ha rilasciato lo scorso 7 settembre un comunicato stampa per denunciare l’abbattimento di numerose specie protette, quali prispoloni e balie nere, operazione agevolata dall’utilizzo di reti e richiami vietati. “La preapertura in Provincia di Brescia – spiega Antonio Delle Monache, Coordinatore Guardie WWF Lombardia – Consentita solo per i corvidi, in realtà è stata abbondantemente sfruttata per abbattere specie protette che migrano in questo periodo“. Commentiamo l’accaduto con Alessandro Tolomeo, Referente Regionale del WWF YOUng.
Alessandro è un esperto conoscitore di fauna selvatica con un interesse particolare verso gli uccelli. Come sei entrato nel WWF? Come è nata questa tua passione?
Nel 2012 dopo aver frequentato un corso di ornitologia organizzato dall’associazione WWF Le Foppe (Trezzo sull’Adda), ho iniziato a frequentare l’associazione e a conoscere il WWF. Con il passare del tempo sono diventato volontario e tuttora ricopro il ruolo di Referente Regionale del WWF YOUng, un progetto nato per coinvolgere ragazzi dai 18 ai 35 anni insieme con le Associazioni WWF presenti sul territorio.
Recentemente sono state apportate diverse modifiche al testo legislativo che regola l’attività venatoria. Che cosa è cambiato? Come giudichi le nuove disposizioni?
Le modifiche approvate sono state definite “Ammazza vigilanza”: costringono infatti le guardie venatorie volontarie a girare vestite di arancione; in questo modo bracconieri e cacciatori che non rispettano le regole si accorgono prima della loro presenza e scappano, nascondendo i corpi del reato. La Regione Lombardia appare ostaggio di un manipolo di sfegatati sparatori di uccellini (protetti, oltretutto). Per il cacciatore inadempiente la sanzione è di soli 30 euro: pena sproporzionata, irrisoria e illogica se non finalizzata ad aprire infiniti contenziosi per eliminare gli addetti alla vigilanza scomodi, cioè quelli che denunciano cacciatori e bracconieri.
Perché è importante tutelare la fauna selvatica e le specie protette? Quali sono le specie prese più di mira dai cacciatori?
Ogni specie animale ricopre un ruolo fondamentale per l’equilibrio di un ecosistema. La mancanza di una specie può provocare squilibri che difficilmente si risaneranno. In Lombardia e soprattutto nelle valli bergamasche e bresciane i piccoli passeriformi sono le vittime preferite dai bracconieri.
Sono molti i cittadini interessati alla questione che vorrebbero aiutare la vostra e altre associazioni impegnate nella tutela della fauna selvatica contro il bracconaggio. Come possono esservi utili?
In caso di violazioni si può dare comunicazione a un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato) e alle Guardie venatorie del WWF.
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