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“Braveheart”, la vittoria agli Oscar di Mel Gibson e le incongruenze storiche

Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Andremo nel mondo dell’Academy alla scoperta di una pellicola premiata con l‘Oscar a miglior film. Parleremo di Scozia, di spettacolo e di storia. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “Braveheart” di Mel Gibson

Dopo il bellissimo “L’uomo senza volto” nel 1995 Mel Gibson realizza “Braveheart” che segna la sua consacrazione alla regia. Il film, che vede Gibson anche come protagonista, è diventato un must che ha ispirato la cinematografia successiva. Un pellicola realizzata con un budget di quasi 60 milioni di dollari paragonata troppo frettolosamente ad film epici contemporanei come “Robin Hood-Principe dei ladri” di Kevin Reynolds e “Il primo cavaliere” di Jerry Zucker. A differenza di questi due film infatti Gibson realizza una storia struggente e spettacolare ispirata alla vita di un personaggio realmente esistito come William Wallace

“Braveheart”, la regia di Mel Gibson

Il trailer di Braveheart, fonte Home Cinema Trailer

Con “Braveheart” Mel Gibson riesce a realizzare un opera spettacolare e allo stesso tempo romantica e drammatica. Lo fa dal punto di vista tecnico con, ad esempio, improvvisi rallentamenti e accelerazioni nelle inquadrature. Lo fa dal punto di vista narrativo giocando con il contrasto tra scene di battaglie e bellissime scene romantiche notturne aiutato anche dagli spettacolari paesaggi piovosi dell’Irlanda e della Scozia. Già in questo film di Gibson ritroviamo inoltre una caratteristica presente anche nelle sue pellicole successive come l‘uso delle violenza truculento e iperrealistico che mostra tutto l’orrore della guerra e della tortura. Un eccesso che viene stemperato da bellissimi momenti romantici e ironici.

La vittoria agli Oscar e le dure critiche storiche al film

“Breveheart” fu il film trionfatore agli Oscar del 1996. Una pellicola che ebbe un gran consenso di pubblico ma diverse accuse di pesanti errori storici. Per esempio era quanto mai impossibile una storia d’amore tra la regina Isabella e Wallace visto che la prima era poco più di una bambina durante le rivolte dell’eroe scozzese. La scena poi del famoso scudo umano di lance era per gli storici una totale invenzione in quanto nella vera battaglia di Stirling Bridge la cavalleria inglese precipitò dal ponte che crollò appesantito dal peso eccessivo. Gibson rispose a queste ad altre accuse d’incongruenza storica, come l’uso del kilt che fu inventato solo nel 700′, , ammettendo che era stati commessi errori storici in nome della spettacolarizzazione del film.

Stefano Delle Cave

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