Bravely Default 2 Recensione: i Cristalli tornano a splendere su Switch

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Di Redazione Metropolitan

BRAVELY DEFAULT 2 RECENSIONE | C’è stato un tempo in cui la vecchia ed amata Squaresoft faceva uscire sul mercato prodotti unici. Spesso il nome stesso della software house veniva associato per forza di cose a quello di Final Fantasy. Si trattava di giochi in cui trama e gameplay si fondevano alla perfezione regalando esperienze uniche di strategia, pianificazione delle battaglie, esplorazione ed avventura. Così si è scolpito sulla pietra le leggi e la storia di quelli che ad oggi vengono definiti jrpg

Con il passare degli anni e con l’avvento di nuove esigenze di mercato, tale genere è ormai quasi snaturato. Migliorato sotto certi aspetti, ovviamente, ma anche spoglio di quegli elementi caratteristici che un tempo ci tenevano incollati allo schermo per ore. Dunque, che dire, in un panorama videoludico come quello odierno, è solo un immenso piacere dare il benvenuto a Bravely Default 2!

Sì, sono sempre io

La storia dei Cristalli, che già avevamo imparato a conoscere, adesso si sposta in un altro regno, in un’altra era, forse in un’altra dimensione. Seth, il nostro eroe, un povero marinaio naufragato sulle coste vicino Halcyonia si ritrova coinvolto suo malgrado in vicende che sembrano non riguardarlo da vicino. 

Infatti, Gloria, principessa di un regno andato perduto e Lord Sloan, suo fedele protettore, dopo averlo tratto in salvo ed avergli prestato soccorso, accettano il suo aiuto per indagare su cosa sia successo agli ormai famosi Cristalli che mantengono l’equilibrio del regno. Pare che il furto di tali Cristalli abbia creato una sorta di sconvolgimento delle leggi naturali, e le forze elementali del mondo stiano reagendo creando caos e devastazione

Bravely Default 2
Bravely Default 2

Si scoprirà che il nostro eroe ha un legame diretto con il potere delle potenti pietre e dunque è destinato a giocare un ruolo di rilievo in questa avventura. 

Ad essere sinceri, le premesse non ci sono parse il massimo dell’originalità, anzi sembrava di rivivere in parte ciò che già si era visto nel primo capitolo. Mai errore fu così grave! La vera potenza di Bravely Default 2 può essere sintetizzata in una parola: Sorpresa! Con la S maiuscola. Eh sì, perché, come si dice, mai giudicare un libro dalla copertina. 

Sebbene le premesse siano alquanto riviste e banali, la potenza narrativa del titolo è travolgente e riesce a stupire quasi fin da subito. Ovviamente ci riserviamo dallo spoilerare qualsiasi elemento della trama, ma vi assicuriamo che non vedrete l’ora di andare a fondo nella vicenda. 

Questo grazie a diversi fattori. Innanzitutto i personaggi. Nonostante ad un primo sguardo sembrino tutti già inquadrati nelle categorie di “bene” e “male”, l’evoluzione della trama, grazie al fattore Sorpresa, ci farà rimanere a bocca aperta. Questo sgretolerà in parte le nostre convinzioni e ci costringerà a mettere in dubbio la natura stessa dei concetti di bene e male. Tutto questo in un mondo che, apparentemente idilliaco, si riscopre pieno di sotterfugi, inganni e trame di palazzo che rendono il tutto molto più maturo di quello che sembra

Altro aspetto: la trama è importante, ma come narrarla a volte lo è di più. Risulta fondamentale la scelta che si è fatta sulla narrazione. Le cut-scene sono realizzate con il motore di gioco e mettono in primo piano i personaggi dialoganti (stavolta doppiati in inglese o giapponese) con uno stile unico. Al di là dell’estetica che si basa sulla adorabile miniaturizzazione dei protagonisti, si assiste ad una scelta di direzione artistica coinvolgente e ben fatta. Inoltre ci sono gli immancabili dialoghi fra i membri della squadra che consentono di andare più a fondo nel passato dei personaggi e conoscere vicende sul passato degli stessi. 

Insomma, ci troviamo di fronte ad una creatura che ha molto da raccontare e sa come raccontarlo

Bravely Default 2 Recensione, Nuove, difficili sfide

Bravely Default, uscito su Nintendo 3DS nell’ormai lontano 2012, portò con sé una ventata di freschezza nel panorama dei jrpg. Ancorandosi agli schemi classici del genere, si proiettava verso una visione più dinamica, moderna ed elegante. Il segreto del suo successo fu proprio questo: con una semplicità disarmante, era riuscito a fare breccia nel cuore dei giocatori offrendo ciò che i vecchi Final Fantasy facevano un tempo, ma con meccaniche di gioco che dinamizzavano il tutto. 

L’introduzione di Brave e Default nelle sezioni di battaglia è stato un po’ ciò che ha dato un’identità al titolo e lo ha fatto spiccare rispetto alla concorrenza. 

Sei sempre tu, Bravely Default? Dopo ben 9 anni dal suo primo capitolo, possiamo dire di sì. In tutto e per tutto, quelle meccaniche che così ci avevano deliziato anni or sono, risultano non essere invecchiate affatto in Bravely Default 2. Anzi, più che mai risultano rivoluzionarie in quanto inserite in una cornice complessiva di fattura qualitativamente sopraffina. 

La struttura dei jrpg può risultare in parte ripetitiva e frustrante nel lungo periodo. Nel caso di Bravely Default 2 possiamo dire con franchezza che la formula tipica del genere è diluita grazie a stratagemmi che, se da un lato semplificano il gameplay, dall’altro conferiscono fluidità e godibilità all’esplorazione e all’avventura

Bravely Default 2
Bravely Default 2

Nelle aree fuori dalle città è possibile vedere fisicamente i nemici e decidere se ingaggiare o meno il combattimento. Questi però, alla vista della nostra squadra, cominceranno ad inseguirci e tentare lo scontro. Grazie alla pressione del tasto B possiamo però accelerare il passo e tentare di seminarli. Inoltre, se il livello dei nostri eroi sarà più alto di quello dei nemici, questi fuggiranno, tentando di evitarci a qualunque costo. Un po’ come accade in titoli come Dragon Quest XI e Pokémon Spada/Scudo per intenderci. Questo fa sì che si possa evitare scontri inutili al fine della crescita della squadra o comunque di non incorrere nel fastidioso e snervante “grind” fine a sé stesso.

Da sottolineare però come da un certo punto della storia in poi saremo costretti al livellare compulsivamente. Questo perché il livello di sfida sale drasticamente alla presenza dei boss. L’incontro con essi darà vita a battaglie epiche, ognuna diversa dall’altra e che richiederanno una pianificazione preliminare molto accurata. La natura stessa del boss dovrà essere studiata. Si avranno boss che prediligono attacchi fisici, altri attacchi a distanza, altri ancora attacchi magici. Sta a noi identificare le loro debolezze ed agire di conseguenza. 

La pianificazione e la scelta dei ruoli avviene mediante gli Asterischi. Le pietre, parte integrante della trama, e già viste nei primi capitoli, conferiscono ai nostri personaggi le classi, sia primarie che secondarie. 

Saremo liberi di scegliere chi farà l’healer, chi il tank e via discorrendo. La varietà degli Asterischi è davvero di ampio respiro e sono presenti delle classi che mai ci saremmo aspettati da un jrpg. Non scendiamo nel dettaglio per non rovinare il gusto della scoperta, ma ci teniamo a precisare come questo aspetto sia curato e ben gestito. Inoltre risulta implementato alla perfezione nella progressione dei personaggi e della trama. Infatti la maggior parte degli Asterischi sarà sbloccabile solo dopo aver sconfitto determinati nemici e questo conferisce una sensazione di continuo rinnovamento delle dinamiche di gameplay man mano che si procede nella storia. 

Bravely Default 2 Recensione, Se sbagliando si impara così…

Ciò che dai primi capitoli risultava non proprio perfetto era sicuramente la gestione dei dungeon. Questi si configuravano come (talvolta troppo) lunghi percorsi ad ostacoli in cui il giocatore doveva perlopiù evitare scontri inutili prima della boss fight, aprendo qualche forziere di tanto in tanto. 

Intendiamoci, non stiamo criticando la scelta fatta anni or sono, in quanto in questo genere di giochi è così che funziona il level design. Mancava però quel tocco originale che avrebbe reso il tutto un po’ più leggero e fruibile. 

Pare che i ragazzi di Square-Enix se ne siano resi conto ed abbiano preso misure che ci sentiamo di apprezzare. I dungeon adesso sono dei grossi labirinti in cui perdersi è quasi la regola. Inoltre la presenza di forzieri nascosti ci spinge di continuo a cercare e quando finalmente pensiamo di averne trovato uno, ecco un mostro di livello più alto a sorvegliarlo, o addirittura una brutta sorpresa nel forziere stesso. Il tutto all’interno di un level design più articolato e più vario. 

Anche la complessità del dungeon varierà in base alla progressione della trama. Questo è ciò che si deve fare quando si sviluppa un sequel. Ovviamente prendere quanto di buono si è fatto e tentare di migliorarlo, ma allo stesso tempo, limare aspetti che in apparenza sono meno incisivi, ma che poi influiscono enormemente sulla qualità complessiva dell’opera. 

Bravely Default 2 combattimento
Bravely Default 2

Bravely Default 2 Recensione, L’arte del videogioco

Quando si parla di videogioco come opera d’arte non si pensa soltanto alla resa realistica di un titolo. Ci sono giochi che non hanno nulla a che vedere col mondo in cui viviamo e che proprio per questo risultano artisticamente sublimi. È proprio il caso di Bravely Default 2. I primi capitoli ci avevano fatto assaggiare ciò che in realtà riesce a concretizzarsi solo in questo secondo capitolo. Grazie alla potenza di Switch, ciò che prima era uno sbiadito seppur meraviglioso abbozzo di quadro dai colori sgargianti, adesso è pura gioia per gli occhi. Il lavoro fatto dal team di sviluppo è da applauso. 

Le città sono delle tele ad acquarello. La qualità dei modelli poligonali dei personaggi è ottima e risponde appieno alle esigenze artistiche del titolo. Gli ambienti extraurbani sono vasti ed incredibilmente vari. 

Se dovessimo giudicare da un punto di vista puramente tecnico, beh, Bravely Default 2 non è di certo The Last of Us Part II. Ma la scelta artistica compiuta dagli sviluppatori riesce a sposare in tutto e per tutto la natura fiabesca del titolo. Qualche lag, specialmente negli spazi aperti, c’è. Ma ha davvero importanza per un gioco di questo tipo?

Ciò che ci ha sorpreso veramente non è un dettaglio in particolare ma la qualità complessiva del prodotto. Nonostante non si rimanga a bocca spalancata per la qualità tecnica, ci ritroviamo rapiti e commossi dalla dedizione che gli sviluppatori hanno messo nella realizzazione grafica di un immaginario che, denso di colori e animazioni, riesce a stupire in quanto dotato di un’identità che pochi altri titoli sul mercato possiedono

L’unica pecca che ci sentiamo di segnalare è la flessibilità della telecamera negli spazi aperti. Questa risponde allo stimolo dello stick analogico destro, ma non sempre è responsiva come vorremmo e talvolta risulta fastidioso non poter riuscire ad abbassarla quanto ci piacerebbe. 

Bravely Default 2
Bravely Default 2

Bravely Default 2 Recensione, È un gioco per tutti?

La domanda che sorge spontanea quando ci si trova di fronte a titoli del genere è proprio questa. È un gioco per tutti? Si tratta pur sempre di un gioco di ruolo vecchio stampo, con meccaniche talvolta complesse e non proprio adatte a tutti. Quindi una parziale risposta è no. Ma se andiamo a fondo e vediamo il titolo per quello che è, ci rendiamo conto che in sostanza non è così. 

Gli sviluppatori si sono preoccupati di dare in mano al giocatore tutti gli strumenti necessari per intraprendere l’avventura. Nonostante siamo in presenza del secondo capitolo di una saga, trama e personaggi sono totalmente nuovi, dunque si riparte da zero. L’approccio al gioco è dunque alla portata di tutti. Anche se alcune meccaniche in apparenza appaiono complesse o troppo dispersive, ecco che in soccorso arriva l’immancabile tutorial fatto a pergamena, sintetico ed esaustivo. 

Forse si è esagerato un po’ con la difficoltà delle boss fight, specialmente all’inizio, quando la curva della crescita del personaggio è ancora troppo bassa, costringendo ad un grind inevitabile. È anche vero però che questa era una delle vere essenze dei jrpg vecchio stampo, che ci portavano via ore ed ore solo per sconfiggere un nemico troppo ostico. 

Non possiamo quantificare le ore necessarie a completare interamente il titolo, ma ci sentiamo di dire che la campagna principale dovrebbe aggirarsi attorno alle 35/40 ore. In più ci sono una moltitudine di missioni secondarie che non brillano per la loro profondità, ma che comunque aiuteranno a livellare e a tenerci impegnati per un’altra manciata di ore.

Bravely Default 2
Bravely Default 2

Conclusioni

Bravely Default 2 è un titolo che non solo porta con sé quanto di buono visto nel primo capitolo, ma si accolla la grande responsabilità di riproporre nel 2021 un genere fin troppo ritenuto di nicchia. È una lettera d’amore a tutti i nostalgici dei giochi di ruolo giapponesi vecchia scuola, ma anche un biglietto di invito per tutti i neofiti. Data la mole della  tradizione che questo gioco si porta sulle spalle, ci sentiamo di dire che credere così tanto in un progetto del genere oggigiorno, risulta davvero una scelta più rivoluzionaria che conservatrice. Nonostante qualche piccola pecca, Bravely Default 2 si impone nel panorama dei giochi di ruolo come nuovo pilastro da cui prendere spunto. E speriamo vivamente di essere in presenza soltanto di uno dei molteplici sequel che verranno negli anni futuri. 

BRAVELY DEFAULT 2 RECENSIONE | VERSIONE TESTATA NINTENDO SWITCH

VOTO: 9.2

PRO:

– Trama coinvolgente e piena di sorprese

– Direzione artistica sublime

Combat System conservativo ma snello e divertente

CONTRO:

– Qualche lag nelle aree aperte

– Boss Fight forse troppo impegnative nelle fasi iniziali

– Dovremo attendere ancora molto per un altro sequel

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