Le Brigate Neroazzurre e il viaggio nella politica della curva della Dea, sempre con la stessa mentalità di aiuto e condivisione.

Ritorna il nostro percorso nelle tifoserie italiane. Il viaggio tra le curve calcistiche del bel paese riparte da Bergamo, dove una tifoseria negli anni ha cambiato spesso volto, la Curva Nord dell’Atalanta.

Un po’ di storia

Il tifo organizzato dell’Atalanta nasce nei primi anni ’70, esattamente nel 1971, il 12 dicembre a Verona. Quella partita fù vinta 2-1 dalla Dea, ma quel giorno venne alla luce il gruppo degli “Atalanta Commandos”.

Questo primo gruppo si posizionò in Curva Sud e non aveva nulla a che fare con la politica, tifavano e basta. Successivamente il gruppo si trasferisce in Curva Nord, ma il motivo è molto particolare e divertente. In Curva Nord picchiava insistentemente il sole ad ogni partita ed il biglietto costava duemila lire. In Sud ne costava duemila e quattrocento e non vi era spazio dove esporre gli striscioni del gruppo. A raccontarlo è Marcello Limonta, detto il “Principe”, uno dei veterani del tifo organizzato della Dea, alle pagine di bergamoesport.it.

L’indole dei Commandos era completamente pacifica, tant’è che al di fuori dello stadio si organizzavano partitelle, camminate e pulman per tutti. C’era anche un giornalino che settimanalmente insegnava il movimento ultras ai tifosi neroazzurri.

Brigate Neroazzurre
La Curva Nord con le Brigate Neroazzurre e i Wild Kaos negli anni ’80. Credit bergamoesport.it

La nascita delle Brigate Neroazzurre

Negli anni successivi il comportamento dei Commandos stava stretto a diversi tifosi, motivo per cui nacquero gruppi come gli “Ultras Fossa” e gli “Sbandati”. Negli stessi anni una parte dei Commandos si staccò e creò le Brigate Neroazzurre, vera e propria costola ribelle e “trasgressiva” del sopracitato gruppo.

La nuova mentalità portò il tifo della Dea ad essere uno tra i più ammirati e rispettati in Italia. Ma questo cambio portò scontri feroci con il gruppo ultras principale che non accettava questo comportamento facinoroso. Nello stesso periodo si comincia a intravedere l’atteggiamento anche verso le tifoserie avversarie: ostile e violento.

Le Brigate Nerozzaurre prendono rapidamente il sopravvento in curva, facendo sparire e sciogliere nel 1982 i Commandos. La nuova mentalità estremista fece prendere quello che ancora oggi è definito comportamento “caldo” della tifoseria atalantina. Iniziano anche i movimenti di politicizzazione della curva, con le Brigate Neroazzurre schierate a sinistra e non ben visto da alcuni esponenti del gruppo.

I Wild Kaos e lo scioglimento delle Brigate Neroazzurre

A causa di alcune differenze di vedute, nel 1983 una frangia delle Brigate si stacca dando vita al gruppo dei “Wild Kaos”. Comincia così un duopolio in curva che durerà diverso tempo, non senza scontri. I motivi non sono solo la quantità di caos, ma anche politici, facendo così nascere la politicizzazione del tifo atalantino. Tutto coincide con la nascita del partito politico noto come Lega Nord (oggi Lega), del quale i Wild Kaos portavano le ideologie, mentre le Brigate Neroazzurre erano connotate da uno stampo prettamente di sinistra.

Nel nuovo millennio il fenomeno politico visto fino a quel momento, è cessato anche a causa delle nuove regole sulla sicurezza negli stadi. Si sciolgono tutti i gruppi organizzati del tifo neroazzurro, comprese le Brigate Neroazzurre, e nel 2005 rimane solo il gruppo “Dell’Atalanta Supporters”, divenuto poi “Curva Nord Bergamo 1907”, nato dall’unione degli ex membri di entrambi i vecchi gruppi. Anche in Curva Sud rimane un solo grande gruppo, nato dall’insieme di ex membri delle Brigate e altri sottgruppi, i “Forever Atalanta”.

Brigate Neroazzurre
Una veduta della Curva Nord odierna della Dea. Credit: atalanta.it

Gemellaggi e amicizie

Sono poche, se non nulle le amicizie del tifo atalantino con tifoserie avversarie. Spesso però si dice “meglio poche ma buone”, detto che si addice al tifo bergamasco. Sono prevalentemente due i gemellaggi, esattamente con i tifosi della Ternana in Italia e con i tedeschi dell’Eintracht Francoforte in Europa. Forti e solidi questi due gemellaggi, fatti di comportamenti simili e vissuti identici, soprattutto con i rossoverdi ternani. Tante le visite reciproche, anche molto recenti, ma non possibile nell’ultima visita dei tedeschi in Italia, per il match di una settimana fa contro l’Inter, a causa della concomitante trasferta bergamasca a Zagabria.

Dal 2009 esiste anche un forte legame tra la Nord neroazzurra e la squadra di rugby de L’Aquila, nato in occasione del terremoto che ha sconvolto la città abruzzese quell’anno. La squadra di rugby abruzzese riporta la scritta “Curva Nord” con il logo della Dea sulle proprie divise di gioco. Altra forte amicizia è con la curva del Cosenza, della Cavese e il Tirol Innsbruck, anche se con questi ultimi l’amicizia è un po’ più debole.

Rivalità

Se le amicizie sono poche e forti, sono tante le rivalità della Curva Nord, sia vecchie che nuove. Il più forte è l’odio campanilistico e territoriale con le “Rondini” bresciane. Con loro è una rivalità che in passato ha portato scontri durissimi e violenti, ogni occasione è buona per picchiarsi, in ogni luogo. Furti e sgarbi di goni tipo hanno da sempre accompagnato le sfide tra queste due tifoserie. Quest’anno i biancazzurri sono tornati in serie A, speriamo di non vedere altri scontri.

Odio uguale che esiste da sempre è quello con il Torino, le due tifoserie semplicemente si odiano a pelle (probabilmente anche per credo politici). Negli anni, soprattutto in serie B, abbiamo assisitito a risse sia dentro che fuori lo stadio, fatti che sono coincisi con numerosi arresti e condanne per direttissima. In questo caso le sfide sono spesso a suon di insulti tramite striscioni e cori, sfociati in lancio di razzi e oggetti.

Con la Roma invece è nata una rivalità a partire da metà anni ’80, in tempi precedenti esisteva una forte amicizia che gli atalantini hanno provato più volte a non far terminare, ma dopo la trasferta romana della stagione ’84/’85, tutto viene sciolto. In anni recenti sono stati feroci gli scontri fuori dallo stadio tra le due fazioni, con feriti da entrambe le parti, noti a tutti gli scontri, con celere coinvolta, del 2001 e del 2014. Anche in campo le due squadre non si amano granchè.

Per lo più dovuto a insulti da parte dei partenopei, la rivalità con il Napoli; Odio puro con Inter, Juventus e Milan. Rivalità fortissime anche con Vicenza, Genoa, Pisa, Fiorentina, Lazio, Dinamo Zagabria e Bologna. Insomma, la tifoseria della Dea ama particolarmente odiare, senza troppe remore, finendo spesso con lo scontrarsi pesantemente.

Curiosità

La Curva della Dea si distingue per gesti di solidarietà verso chi subisce soprusi, come nel caso Cucchi. Fin dall’inizio della vicenda, la tifoseria neroazzurra ha costantemente richiesto la verità per Stefano Cucchi, con striscioni sempre presenti negli stadi. Quando il 14 ottobre dello scorso anni la famiglia Cucchi decide di vedere per la prima volta il film su Stefano (“Sulla mia pelle”), lo fa a Bergamo, dove la famiglia ha sentito più affetto e vicinanza. L’accoglienza è da togliere il fiato nella sala, applausi scroscianti per i genitori alla loro entrata e prima che prendano parola. Abbraccio ideale alla famiglia a fine proiezione, quando un silenzio assordante viene interrotto dal riecheggiare del nome di Stefano per 9 volte, a simboleggiare gli anni che sono serviti per la verità.

Una delle tifoserie più rispettate d’Italia, una ideologia fatta di aiuto e condivisione, sempre contro il dio denaro, questa è la Curva Nord dell’Atalanta in formato Champions.

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