Bright Memory Infinite è un videogioco per il quale è davvero impegnativo, a mio avviso, scrivere una recensione univoca. Un titolo poliedrico che cambia faccia come le figurine che, da piccolo, collezionavo e trovavo nei succhi di frutta: avete presente? Quelle che se inclinate in una direzione o in un’altra mostravano immagini diverse, o restituivano l’illusione del movimento di un’unica figura rappresentata sulla carta. Allo stesso modo, Bright Memory Infinite è un titolo complesso a partire dal giorno del suo concepimento fino a oggi: ben sei anni dopo. Un tempo che per qualunque videogioco sarebbe più che sufficiente, ma parlando di Bright Memory è quasi un record. 

Perchè se è vero che Bright Memory Infinite non è perfetto né tecnicamente, nè ludicamente; che la trama non è affatto originale, e anche l’art direction, pur se ispirata, ha quel sapore di Deja-vu impossibile da coprire del tutto… bisogna ricordare che Bright Memory Infinite è stato sviluppato da una sola persona. Una, e basta: Zeng “FYQD” Xiancheng. Ma è sufficiente questa consapevolezza per passare sopra alle incertezze del gioco? Sì, assolutamente. Ma, come sempre, andiamo con ordine.

Bright Memory Infinite Recensione
Anche con le migliori intenzioni, NESSUNO riesce ancora a renderizzare dei capelli decenti… sigh

Bright Memory Infinite Recensione, One woman army

La (breve) storia è presto raccontata: una società che si occupa di gestire spinose situazioni soprannaturali manda una giovane, avvenente e preparatissima agente speciale in missione. La segretezza è d’obbligo, tanto più che c’è poco da scherzare: un buco nero si è spalancato nel cielo di un’isola a largo della Cina, dove è costruito un laboratorio che compie esperimenti ormai fuori controllo. Le interferenze elettromagnetiche prodotte deviano le traiettorie degli aerei, disturbano le comunicazioni; per arrestarle, dunque, tocca a noi infiltrarci sull’isola, superare le guardie poste a protezione della struttura e scoprire come arrestare il fenomeno in corso.

La protagonista, pur se dotata di linee di dialogo elementari e doppiaggio, finisce per essere nulla più di una “one woman army”; una macchina macina-nemici a oltranza capace di sfruttare ogni tipo di arma da fuoco e non. Questa depersonalizzazione, però, non è per forza una feature negativa. Anzi, è tipica del genere di appartenenza di Bright Memory Infinite: l’action fps. Pensate al Doom Guy, a Master Chief, e con loro tanti altri personaggi che, pur se provenienti da titoli ben più blasonati (e dunque con team di narratori e sceneggiatori alle spalle di un certo peso) non sono proprio l’immagine della loquacità. O della profondità. 

E’ impressionante, in effetti, pensare che in Bright Memory Infinite un singolo individuo si sia occupato di ogni aspetto della produzione del gioco. Tra cui la scrittura dei testi, dei dialoghi, dell’intreccio. Sotto questa luce, c’è fin troppa varietà di dialoghi e situazioni in Bright Memory Infinite. Per di più, doppiate in inglese, cinese o giapponese, e sottotitolate splendidamente in italiano. Tra conversazioni tra scagnozzi, messaggi vocali inviati dal quartier generale alla nostra assassina, mini-monologhi di Boss e Mini Boss, c’è un po’ ogni genere di narrazione nel gioco. Tuttavia, non è certo per scoprire la verità sul Buco Nero misterioso che approccerete Bright Memory Infinite. La cui narrazione IMPALLIDISCE quando confrontata con il gameplay proposto dal singolo developer di FYQD-Studio.

Bright Memory Infinite Recensione
DLC Fanservice? Perchè no. Avevo proprio voglia di sfidare un’armata con indosso solo il costume da bagno!

Figlio di tantissimi padri (e madri)

In Bright Memory Infinite, che lo sviluppatore stesso definisce “una fusione del genere FPS con l’action, attraverso una serie di combo fulminee e gestione di vari tipi di armi” non stenterete a riconoscere diversi protagonisti videoludici. Ho già avuto modo di citare il Doom Guy, il primo esemplare, probabilmente, che ci sovviene quando pensiamo a un FPS più Action che “S”. Gli ultimi Doom, in particolare, tutti “salti, doppi salti, rampini e scivolate”. Ma c’è di più sotto la superficie da “Spartana” (e qui ri-cito anche Halo, valà, per la gestione e il feedback delle bocche da fuoco estremamente simile) dell’agente speciale che impersoniamo in game. 

Ci sono i fendenti mutilanti e parry respingenti tirati con la sibilante Katana di Shadow Warrior; e anche l’estetica di Crysis nella tutina grigia attillata che le consente di sopportare ferite mortali per chiunque; nonché, nell’estetica fredda e metallica delle divise nemiche, che cozza con un’ambientazione verdeggiante; impreziosita da architetture in rovina ispirate alla cultura Cinese. Vi ricorda niente? Un’eroina tutta pepe che combatte sola, ma mai perduta, contro un manipolo di uomini in delle rovine archeologicamente di valore. Eh sì: c’è persino un po’ di Croft (e di Redfield) in Bright Memory Infinite e nella sua “Mary Sue”. 

E poi anche lo stealth, appena accennato in determinate sezioni… “a la Skyrim”. Skyrim? Stealth? *chiama l’ospedale psichiatrico*. Tranquilli, non sono ammattito. Ho solo inteso il paragone, questa volta, più come un difetto che come un complimento. “Deve essere stato il vento” diranno così i soldati super addestrati che vi scorgono durante questi momenti stealth. Sì, il vento: mentre correvo di fronte a voi per andare a nascondermi dietro quella copertura laggiù, forse. Gli stessi soldati che nelle sparatorie più action riescono a vedervi a un miglio di distanza, colpendo con precisione millimetrica ogni volta anche a difficoltà basse. Ma non facciamo nitpicking: Bright Memory Infinite non se lo merita di sicuro. 

I panorami di gioco sono sempre mozzafiato

ADRENALINA pura

Se di qualcosa sono sicuro dopo le ore passate in gioco su Bright Memory Infinite, è che l’azione è la vera protagonista di tutta l’esperienza. Indiscussa, centrale anche più della definizione di un vero e proprio obiettivo per la sua furia omicida. La trama c’è, e dovrebbe offrire spunti per comprendere cosa sta accadendo e perché (glissando un po’ in stile fantascientifico sul come, ma vabbè). Ma francamente, seguire la narrazione di Bright Memory Infinite è un po’ come seguire per davvero la trama di un altro genere multimediale di ben altra tipologia. Non fatemi essere più esplicito di così: avete capito. 

Pertanto, giocherete a Bright Memory Infinite, la sua relativamente breve campagna in solitario, per nient’altro che l’adrenalina di una smitragliata ben assestata; di un colpo parato che “stunna” un avversario e lo espone alla vostra katana; di un’esplosione mistico-scientifica-magnetica (?) che sgorga dalla vostra mano alla bisogna (ricordando un po’ il colpo fisico dei maghi su Destiny). Affronterete nemici armati vestiti in tuta mimetica di Kevlar e maschera antigas, statue cinesi (o forse zombie, non ho capito bene) armate di ascia, spada e scudo (??), monaci capaci di sparare fuoco dalle mani e teletrasportarsi (???).

Senza dimenticare che dovete sbrigarvi per non venir risucchiati in un buco nero posto poco sopra le vostre teste; l’autore della tempesta che rende le ambientazioni così vibranti e movimentate, e avvolge il cielo in una coltre di nubi che lasciano passare solo pallidi raggi di sole… che si riflettono sulle superfici lucide sfruttando il Ray Tracing nativo di Bright Memory Infinite. 

Ho reso l’idea? Bright Memory Infinite si crogiola compiaciuto nel suo citazionismo mai velato ad altri videogame, nella sua evidentemente ottica resa estetica e nel combat system fisico, soddisfacente sia dalla distanza (con armi da fuoco) che da ravvicinato (con la spada o con i poteri magnetici della nostra tuta). Il gioco, e il suo sviluppatore, sono persino consapevoli del fatto che Bright Memory Infinite non è l’esperienza ludica più longeva che giocherete nella vostra vita. invitandovi a provare, fin dal primo capitolo della storia, a rigiocare le varie sezioni una volta che avrete sbloccato nuove armi o abilità. E sapete cosa vi dico? Lo farete. E vi piacerà pure un sacco!

Chi sei? Perchè sei? COME SEI? Aiuto.

Bright Memory Infinite Recensione, in conclusione: dalla Cina con AZIONE!

Ne è passata di acqua (splendidamente renderizzata) sotto i ponti da quando Bright Memory (senza Infinite) è approdato sullo store di Steam. In tre anni, che sommati ai precedenti tre fanno sei, il titolo è diventato un gioco fatto e finito, da una semplice tech demo con velleità da “avventura rigiocabile mille volte con approcci diversi” che era. Non di certo un videogame complesso, strutturato o con una morale da lasciare ai posteri. Nè, tantomeno, un gioco perfetto che vi farà dimenticare tutti gli altri titoli simili, e sono molti, che avete provato nella vostra vita.  Però, Bright Memory Infinite è il risultato dell’impegno e della determinazione di una persona che ama i generi Action e l’FPS. Che li conosce bene, e ha saputo tradurre quest’esperienza con una coordinazione rara persino in produzioni con budget molto più elevato.

Un videogioco con le idee chiare, che non si perde in chiacchiere e non manca mai il focus sull’azione, sulla spettacolarità visiva; tecnicamente appagante da guardare, anche grazie a un level design e una direzione artistica, in questo caso più concezione artistica, mai originale, ma sempre coerente con il contesto e i protagonisti del titolo. Bright Memory Infinite, per concludere questa recensione, è un videogioco semplice e d’altri tempi. Con una trama essenziale e ridotta all’osso, dei protagonisti dimenticabili e dei nemici stereotipati; tutto spara, colpisci, para e taglia, salta e poi spara di nuovo. Ma ehi, “ha anche dei difetti”.

BRIGHT MEMORY INFINITE RECENSIONE | TESTATO SU PC STEAM 

+Un FPS Action veloce e compassato, che punta alla rigiocabilità
+Tante movenze a disposizione della protagonista
+Un lavoro così completo svolto da una sola persona? Wow

-Trama banale, protagonista impersonale
-Alcune incertezze tecniche qua e là (l’animazione della protagonista è legnosissima)

VOTO: 8.5