Mazzette ed escort in cambio di appalti per la gestione dei rifiuti. L’inchiesta Hydra dei Carabinieri di Brindisi smaschera il sistema corrotto e porta in carcere 12 persone.
Questa mattina Brindisi si è risvegliata sotto una luce diversa. E’ scattata nella notte, infatti, l’operazione Hydra dei Carabinieri, coordinati dalla procura della stessa città. In manette sono finite dodici persone tra sindaci e funzionari pubblici tra Brindisi, Bari, Foggia e Potenza.
Le indagini, partite nel novembre 2014 da San Vito dei Normanni, hanno permesso di individuare e stroncare una vera e propria associazione a delinquere. Le accuse, che vanno dalla corruzione al finanziamento illecito ai partiti, passando per lo sfruttamento della prostituzione e la truffa aggravata, ruoterebbero tutte intorno agli appalti per la gestione dei rifiuti e alla società Reteservizi Srl, con sede a Carovigno.
L’ipotesi di reato dell’inchiesta di Brindisi è che gli amministratori pubblici abbiano truccato le gare d’appalto per favorire la Reteservizi Srl nell’aggiudicazione della raccolta dei rifiuti sul territorio.
Tra gli arrestati (10 agli arresti domiciliari e 2 in carcere) vi sono sindaco e vicesindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, il sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro, il vicesindaco di Poggiorsini (Area metropolitana di Bari) e il direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici – Ase di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi e vari altri incaricati di pubblico servizio. I promotori dell’associazione a delinquere sarebbero invece Angelo Pacere e Pasquale Leobilla, in teoria dipendenti della Reteservizi, ma in realtà, gestori di fatto della società. In totale gli indagati sono 27.
Per una storia molto simile era già finito agli arresti domiciliari l’ex sindaco di Brindisi, Cosimo Consales. Anche lì l’accusa era di corruzione in cambio di favori e appalti ad una società di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Come ha dichiarato il Colonnello Giuseppe De Magistris, comandante provinciale dei Carabinieri di Brindisi, «Si tratta di condotte di notevole gravità, nell’ambito delle quali si è inserito anche un uso particolare dello sfruttamento della prostituzione e delle assunzioni clientelari, che dimostrano il livello elevato a cui è arrivato questo mercimonio».
Lorenzo Spizzirri