Il fondatore de L’Indipendente, Matteo Gracis, si è trovato faccia a faccia con il giornalista Bruno Vespa durante un viaggio in treno. Gracis ha raggiunto il conduttore di Porta a Porta con il pretesto di una foto per esprimere il suo disappunto: “Bruno Vespa, uno dei più grandi professionisti della disinformazione del giornalismo che è megafono della voce dei padroni” ha esclamato Gracis provocandolo. Dura la replica del presentatore di Porta a Porta: «Vada a fare in c*lo». Gracis ha poi pubblicato tutto sui social.

Il giornalista aveva già contestato Bruno Vespa durante il Festival del giornalismo a Cortina d’Ampezzo. “Se mi fossi trovato davanti Lilly Gruber e Enrico Mentana gli avrei riservato lo stesso trattamento”, dice il giornalista de L’Indipendente, “anni fa contestai la Fornero e lì la reazione della sua security devo dire che fu diversa”.

Bruno Vespa e lo scontro in treno con il giornalista Matteo Gracis

"Verissimo", tra gli ospiti del weekend 25-26 novembre Bruno Vespa, Ciro Petrone, Stefano Tacconi

Dopo lo scontro con il giornalista, Gracis spiega ai follower le ragioni del suo gesto: “Eccolo qui Bruno Vespa, uno dei più noti rappresentanti e responsabili dell’informazione spazzatura che abbiamo in Italia. Ora, è vero che l’ho disturbato ma la mia contestazione come avete visto è stata educata, civile e del tutto pacifica, senza insulti né alcun gesto aggressivo, anzi mi sono anche scusato per l’incursione. L’ho contestato perché ritengo giusto e importante esternare a questi soggetti, che di norma sono abituati a gente che gli chiede autografi e selfie, che invece c’è anche qualcuno che li disprezza e che non ha timori a esprimere il proprio dissenso“.

Prosegue Gracis: “I danni causati da pennivendoli simili, per me sono incalcolabili. Decenni di propaganda televisiva, di giornalismo sensazionalistico, di distrazioni di massa, che hanno rincoglionito e lobotomizzato intere generazioni di italiani. Una piccola e innocua contestazione simile, mi sembrava il minimo. E avete notato la sua risposta? Il categorico rifiuto, volgare tra l’altro, e l’incapacità a qualsiasi forma di confronto. Se dovesse succedere a me una cosa simile sarei estremamente curioso di capire i motivi, le ragioni e ascolterei volentieri la persona che mi critica. Ma questi non sono abituati a cose simili, è tutta la vita che camminano sui tappeti rossi e che da brave voci dei padroni, godono dei privilegi che spettano a chi esalta e serve le élite. Viva il giornalismo libero e indipendente. Viva l’onestà intellettuale. Viva i contestatori!”.

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