
Per la rubrica Luoghi Nascosti parliamo oggi del Graffito Paleolitico della Grotta del Romito a Papasidero, in Calabria nella provincia di Cosenza.
Papasidero e la Grotta del Romito
E’ in Calabria l’espressione di arte preistorica più antica. Nel Parco Nazionale del Pollino, nella valle del fiume Lao a poca distanza da Papasidero, si trova un sito archeologico risalente al Paleolitico superiore che conserva una delle più antiche testimonianze di arte Preistorica in Europa. La grotta del Romito è uno dei siti preistorici importanti d’Europa. Sono però in pochi a conoscere questo luogo. Qui si conserva una delle più antiche testimonianze di abilità artistica: un graffito risalente a circa 12.000 anni fa. Il graffito paleolitico riproduce con grande maestria la figura di un antico bovide oggi estinto, il Bos primigenius.

Il graffito paleolitico
Alla entrata della Grotta del Romito, sulla parete di un masso calcareo, è stato rinvenuto un graffito rupestre che riproduce con grande maestria la figura di un antico bovide oggi estinto , il BosPrimigenius. Il graffito si trova presso l’imboccatura di una grotta. Sul masso di granito risultano incisi con un tratto sicuro come posti su tre diversi piani prospettici tre profili di Bos Primigenius, un antenato dei nostri bovini. Questa è una delle più importanti raffigurazioni dell’arte rupestre del Paleolitico Superiore in quanto mostra un disegno perfetto nel tratto e nella prospettiva. La scelta della superficie calcarea contribuisce a rendere il senso tridimensionale.
Il professor Graziosi, un archeologo di fama internazionale dell’Università di Firenze che ha studiato il sito negli anni sessanta del secolo scorso disse che tale graffito era: “la più maestosa e felice espressione del verismo paleolitico mediterraneo, dovuto ad un Michelangelo dell’epoca”. La figura è lunga circa 1,20 metri è incisa su un masso di circa 2,30 metri di lunghezza e inclinato di 45°.Il disegno, di proporzioni perfette, è eseguita con tratto sicuro così come è caratteristico dell’arte paleolitica. Sono rappresentati con cura i particolari come le narici, la bocca, l’occhio. In grande evidenza sono le pieghe cutanee del collo e i piedi fessurati. Si ha l’impressione che qualche segno già presente nella roccia sia stato addirittura utilizzato per la realizzazione delle grandi pieghe.

Area sacra
Alcuni studiosi assegnano a questa immagine una valenza totemica di grande suggestione . Infatti la zona sembrerebbe una area sacra destinata alle sepolture. Sepolture che risultano altrettanto uniche in quanto sono sepolture bisome cioè doppie, di un uomo e una donna sepolti vicini l’un l’altro. Nel luogo del loro rinvenimento, è possibile visitare le commoventi riproduzioni di queste sepolture contenenti la coppia di individui disposti secondo un rituale ben definito.

Tali sepolture suggeriscono che la Grotta potrebbe essere il luogo “sacro” dove veniva effettuato il cosidetto Matrimonio-Sati, cioè la sepoltura di coppia. Questo confermerebbe il successo della associazione fra uomini e donne a fini filiari già dai primordi della storia umana. Pertanto ancora prima della definizione nella società di matrimonio in senso moderno. Il valore scientifico per questo sito è indubbio in quanto fornisce molti elementi sulla interpretazione dell’universo simbolico e delle pratiche rituali e funerarie del paleolitico. Un luogo quindi nascosto e molto suggestivo, dove natura, arte e archeologia possono accompagnarci in un interessante viaggio nel tempo.
di M. Cristina Cadolini