Calcio, l’addio di Ranieri al Cagliari chiude un capitolo di storia rossoblù

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Di Maria Laura Scifo

Lo sfondo buio del Teatro Massimo e una luce che si accende sull’uomo che più volte ha salvato il Cagliari dal baratro. Claudio Ranieri inizia a parlare e lo fa rivolgendosi a tutti i tifosi rossoblù. Visibilmente contento per la salvezza raggiunta con una giornata di anticipo, ma consapevole anche che questo risultato metta la parola fine alla sua seconda esperienza in Sardegna. Fare di meglio sarebbe difficile e il rischio di alimentare il rimorso per una possibile stagione storta il prossimo anno, non gli darebbe la degna chiusura che meriterebbe. Meglio fermarsi davanti ad una nuova doppia impresa. Perché se la prima volta aveva portato il Cagliari dalla C alla A, questa volta invece lo ha ripreso dalle sabbie mobili della B e gli ha consentito mantenere il suo posto nel massimo campionato italiano, pur tra mille difficoltà.

Ranieri lascia il Cagliari

Claudio Ranieri in conferenza stampa – Crediti foto: Cagliari Calcio | Facebook

“Cagliari è e per sempre sarà la tua casa. Per sempre grati Mister”. Si congeda così il Cagliari dal suo Mister del cuore al termine di un lungo comunicato da un lato atteso, ma dall’altro che ha colto di sorpresa tutti quanti. Il tecnico romano poi nel videomessaggio pubblicato sui social sottolinea: “Credo che il mio viaggio è iniziato nel 1988, tre anni stupendi con due promozioni e una salvezza. Ora mi sembra giusto, dopo una promozione inaspettata e questa salvezza, credo sia giusto lasciare adesso nonostante i tre anni di contratto. Lascio a malincuore, decisione sofferta, preferisco lasciare così. Avevo paura di macchiare la prima esperienza rossoblù e avevo paura di macchiare questa seconda esperienza. Sono tornato grazie a Gigi Riva, lasciando stare gli egoismi, rischiando una brutta figura. Ora è giunto il momento di lasciarci, mi auguro di essere ricordato come una persona positiva e che ha chiesto aiuto al popolo sardo. Senza loro non ce l’avremo fatta nè l’anno scorso nè quest’anno, non ci hanno mai abbandonato, soffiandoci dietro. Vi sono eternamente grato, mi avete vivere un anno e mezzo meraviglioso. Sono orgoglioso di voi e spero che voi lo siate altrettanto. Giovedì vi saluterò e vi abbraccerò calorosamente“. Se ne va da Signore, quale è sempre stato e dopo aver scritto due pagine importantissime della storia rossoblù.

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