Calcio | Luciano Spalletti promette: “Resto e ringiovanisco l’Italia”

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Di Redazione Sport

Insieme alle parole, rilasciate nella conferenza stampa, di Gabriele Gravina (presidente della FIGC), c’è stato spazio e tempo per ascoltare la disamina del Commissario Tecnico Luciano Spalletti. Confermato sulla panchina dell’Italia dopo la cocente delusione arrivata dall’eliminazione da Euro 2024 per mano della “solita” Svizzera, il tecnico ha raccontato la sua versione dei fatti ponendo l’accento sugli step che la Nazionale azzurra dovrà intraprendere nel suo regno per tornare a essere estremamente competitiva.

Luciano Spalletti confermato come Commissario Tecnico degli Azzurri: “Dobbiamo trovare dei nuovi leader”

(Credit foto – pagina Facebook Nazionale italiana di calcio)

Mi fa piacere ringraziare i tifosi della vicinanza e dell’amore che ci hanno dimostrato, i giocatori per la disponibilità a tentare di mettere in pratica quello che ho chiesto e soprattutto lo staff di tutta la Federazione, nella qualità e nella disponibilità a trovare soluzioni per qualsiasi piccolo problema potesse venire fuori. Non è stato possibile vedere il loro livello di qualità perché rimangono intrappolati in quella che è l’idea generale che si fa attraverso un risultato, ma loro sono dei top collaboratori. Sono quello che ha più responsabilità di tutti. Sono stato sempre attento nella mia vita a guardare quello da fare successivamente. Indietro non ci posso tornare, chiaro che da quello che si è visto qualcosa l’ho sbagliata. Ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra, siccome rimango qui questo in futuro sarà fatto ancora di più. Non abbiamo visto il miglior Spalletti in questi 10 mesi se no non sarei qui a fare certi discorsi oggi. Leggo che mi hanno attribuito d’aver alzato troppo i toni e uso di miti da seguire. Ma io ho degli esempi da seguire. Ci sono ancora molte cose da far vedere. Bisogna anche essere onesti nel racconto di queste partite fatte: io sono arrivato in un momento di urgenza di risultati e per quello che necessitava il momento siamo stati bravi fino a un certo punto. Non siamo riusciti a crescere in questo mini-percorso fatto e ieri è una partita dove si è fatto un passo indietro importante, che non si può accettare. Però si riparte da lì e io penso di sapere cosa bisogna fare“.

“Gente nuova come Calafiori per sostituire che non c’è più”

Giocatori del valore di Chiellini o Bonucci diventa difficile trovarli, ma si è visto anche che, dando spazio e possibilità a calciatori come Calafiori, si possono trovare dei leader importanti dentro il campo, al di là di quella che può essere l’esperienza vissuta in Nazionale – dice Luciano Spalletti. E noi dobbiamo fare questo percorso, andare dritti a credere che ci siano delle potenzialità che passano attraverso il gioco, le azioni e non i discorsi. Sapevamo di avere un girone con difficoltà massimali, perché lo racconta anche la storia che sono squadre organizzate, di esperienza. Noi siamo come esperienza fatta e come età media una delle più giovani, tra le prime 5-6, addirittura la penultima come presenza dei giocatori convocati in questa competizione. Però era una scelta che avevamo fatto, ci si aspettava più reazione. Fino alla qualificazione tutto sommato c’è stato un adattamento, una reazione nelle partite che è stata differente da quella che abbiamo visto ieri.

Luciano Spalletti: “La maglia dell’Italia è il massimo da desiderare”

Dopo tutti i giorni sono andato sempre al confronto con la squadra, ho sempre detto che bisogna vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie quando si gestisce un gruppo. Il dialogo diventa fondamentale. L’ho sempre fatto da quando indosso la tuta di allenatore e non ho visto criticità particolari a proposito del rapporto. Ho detto che son stato troppo addosso nel senso che ho dato sempre il 100%. Mi è sembrato tutto abbastanza normale, perché poi da situazioni del genere ci sono passato. Quando lotti per non retrocedere dalla C1 alla C2 è la stessa cosa. Cambia il volume perché c’è la maglia azzurra in palio, ma le nostre condizioni sono le stesse, al di là della categoria che poi la fa lo spettatore, l’amore che c’è intorno. E la maglia dell’Italia è il massimo che si può aspirare dal punto di vista della pressione“.

(Credit foto – Calciomercato.com)

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