Calcio sudamericano: il Palmeiras ad un passo dal titolo nel Brasileirão. La Superliga d’Argentina entra nel vivo ma aspetta la finale di Libertadores

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Di Redazione Metropolitan

Ecco, come promesso, la nuova rubrica che tratterà di calcio sudamericano, in particolare di Superliga (la serie A argentina) e di Brasileirão (il campionato nazionale brasiliano). Certo, l’attenzione in queste settimane non poteva che ricadere nella finale di Copa Libertadores tra le due corrazzate argentine Boca Juniors e River Plate. Ma nel frattempo i campionati sono continuati e non sono mancate emozioni e colpi di scena.

Brasileirão

Allora, in Brasile il campionato è strutturato in maniera simile a quelli europei: il Brasileirão conta infatti 20 squadre nella massima serie, con un girone all’italiana in cui sono previste gare di andata e ritorno (dunque 38 giornate totali). Ma ci sono anche alcune differenze sostanziali: prima su tutte quella che riguarda il periodo dell’anno, che va da maggio a dicembre. In più sono sei le squadre che accedono alla Copa Libertadores (le prime sei classificate), mentre le squadre dalla settima alla quattordicesima piazza si qualificano alla Copa Sudamericana. E le ultime quattro retrocedono in Série B.

I tifosi del Palmeiras (fonte dal web)

A partire coi favori del pronostico a maggio, in questo Brasileirão 2018, era il Gremio di Porto Alegre, vincitore dell’ultima edizione di Copa Libertadores. Ma le sorprese non sono mancate nel corso dell’anno. Ed ora, a sole tre partite dalla fine del campionato, è il Palmeiras ad avere nelle mani quello che sarebbe il decimo titolo nazionale della sua storia. I Paulisti hanno impressionato per organizzazione di gioco e per garra nei momenti concitati del campionato, regolando sia a San Paolo che a Porto Alegre il Gremio di Arthur, mezzala volata a Barcellona in estate. Questa doppia sfida sarebbe potuta essere anche la finale di Libertadores, essendo state queste due le squadre eliminate in semifinale da Boca e River. Nonostante il pareggio di ieri contro il Paraná ultimio in classifica, la squadra del redivivo Luiz Scolari (già CT della Seleção e del Portogallo di CR7) ha mantenuto un vantaggio consistente sulla seconda, il Flamengo di Rio de Janeiro, lontano 5 punti dalla vetta e con le speranze che ormai vanno scemando. Resta ancora viva, invece, la fastidiosa lotta al secondo posto tra Flamengo, Internacional di Porto Alegre, Gremio e San Paulo, racchiuse in soli 4 punti. Questo dato fa riflettere su come il Brasileirão quest’anno fosse davvero molto competitivo. A conferma di ciò, c’è anche una lotta salvezza agguerritissima, che non ha risparmiato squadre tra le più blasonate del calcio sudamericano come Corinthians e Vasco Da Gama, che si sono affrontate ieri in una gara durissima. Ad uscirne vincitori sono stati gli eredi di Socrates e della Democracia Corinthiana, e a rimanere inguaiata è rimasta la squadra carioca, che ha ora solo due punti di vantaggio sull’America Mineiro, quart’ultima in classifica che significa Série B. La prossima settimana sarà infatti delicatissima per il Brasileirão: potrebbe decretare la vittoria del Palmeiras, ma anche arroventare la lotta salvezza, con sfide cruciali come Chapecoense – attualmente in zona retrocessione – e Sport Recife, prima tra le squadre salve al momento. Staremo a vedere.

Superliga Argentina

A differenza del Brasileirão, la Superliga non è in dirittura d’arrivo, ma è solo alla dodicesima giornata. In Argentina, però, in queste settimane non si è potuto ignorare la spasmodica attesa per la finale di ritorno di Copa Libertadores Boca-River di sabato prossimo al Monumental (andata 2 a 2 alla Bombonera). In questa settimana, infatti, la Superliga ha visto in campo solo qualche squadra che doveva recuperare partite che non si erano potute giocare o che si erano interrotte. Tra queste è scesa in campo proprio il Boca Juniors del Melizzo Barros Schelotto, che ha vinto 1 a 0 contro il Patronato con una formazione rimanneggiata in vista del superclásico.

Superliga: Boca Juniors vs Patronato
17-11-2018 (fonte: olé.com.ar)

Ma ripassiamo, visto i tanti cambiamenti molto complicati, il modello del campionato argentino: archiviata l’epoca del “Apertura y Clausura” il campionato si è iniziato a basare sul modello del girone all’italiana con 28 squadre (poi scese a 26 da questa stagione) e con la particolarità del promedio per la retrocessione (sistema che si basa sulla media punti delle ultime tre stagioni). Campione in carica e ancora favoritissima per il successo finale, ai nastri di partenza, è il Boca Juniors, che può contare su una formazione infarcita di campioni del calibro di Tevez, Zarate, Benedetto, Gago, Cardona e Pavón. Così come il River, che oltre a contare ottimi giocatori (su tutti El Pity Martinez, Quintero, colombiano ex Pescara, e Exequiel Palacios, destinato a vestire Merengue l’anno prossimo) può contare su quello che si dice sia il miglior tecnico in Argentina, El Muñueco Gallardo. Ma al momento xeneinzes e millonarios si trovano lontano dal vertice. Sesta posizione, distanti 8 punti dal Racing de Avellaneda capolista, il Boca. E undicesima piazza per il River (con due partite in meno). Ma a sorprende maggiormente, in questo scorcio di campionato, sono stati Atletico Tucuman e Huracan, rispettivamente seconda e terza classificata. Le due sorprese hanno conquistato praticamente gli stessi punti con i quali avevano chiuso la stagione passata. Ma ci sarà da aspettarsi il ritorno sia del Boca che del River (ora con la testa su un’altra competizione) nelle zone alte della classifica. Così come è assai probabile che alla lunga rientri nella lotta al vertice l’Estudiantes de La Plata. Il Racing però non è squadra da sottovalutare e il vantaggio accumulato ora tornerà certamente utile nella lotta al titolo, che potrebbe essere alla portata dei ragazzi di Eduardo Chacho Coudet.

Luca Matteuzzi