Morto a 79 anni il famigerato boss della camorra Raffaele Cutolo. È l’uomo che aveva insanguinato e messo in scacco Napoli con la sua Nuova Camorra Organizzata. Ad ucciderlo una setticemia del cavo orale dovuta ad una polmonite bilaterale. Era stata presentata un’istanza respinta dai giudici per il differimento della pena lo scorso giugno. Poi la nuova richiesta con l’aggravarsi delle sue condizioni e la morte
Raffaele Cutolo, morto il boss della NCO
Aveva terrorizzato Napoli con la sua Nuova Camorra Organizzata negli anni 80′ imponendo il suo potere su carceri, estorsioni e spaccio. Il risultato fu una guerra sanguinosa con decine di morti contro i clan della vecchia camorra che si riunirono nella cosiddetta Nuova Famiglia. Poi ieri alle 20:21 il decesso presso l’Ospedale di Parma dopo anni di 41 bis. Cosi a causa di una setticemia si è chiusa la vita del boss Raffaele Cutolo noto a tutti come il professore. L’infezione aveva colpito il cavo orale come conseguenza di una polmonite prima curata e poi riapparsa 20 giorni fa. Con l’aggravarsi della sue condizioni e la perdita di peso fino a 40 chili il suo avvocato Gaetano Aufiero aveva presenta un’istanza per il differimento della pena.
Un provvedimento già richiesto e rifiutato lo scorso giugno dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna. “Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma“, avevano detto allora i giudici ritenendo che per molti gruppi di camorra ispiratisi a lui il vecchio boss fosse ancora un simbolo. Poi recentemente una nuova richiesta di scarcerazione presentata il giorno prima del decesso. Infine ieri la morte dopo l’ennesimo ricovero in ospedale.
I segreti del boss
“Come sindaco di Ottaviano, devo ricordare quali e quante ombre proiettò sulla storia della nostra città la storia di Raffaele Cutolo: la storia vera, e la storia dipinta con i colori del cinema. Devo ricordare i segni terribili della morte, e il coraggio luminoso di chi credeva nei valori della legge fino al sacrificio della sua vita“. Queste il commento del sindaco di Ottaviano Luca Capasso dopo la morte del famigerato boss che era nato proprio in questa cittadina in provincia di Napoli. Ombre che in realtà vanno aldilà dei confini provinciali entrando pienamente nella storia del nostro paese se si pensa ai segreti che Cutolo si è portato nella tomba.
Segreti che parlano di un vasto potere capace anche di far scendere le istituzioni a patti. Fatti che solo recentemente aveva svelato come il suo aiuto dato alle istituzioni per liberare l’assessore Cirillo dalle BR. Lo stesso aiuto che per Aldo Moro sarebbe stato rifiutato. “Aiutai l’assessore regionale Ciro Cirillo , potevo fare lo stesso con lo statista. Ma i politici mi dissero di non intromettermi. Per Ciro Cirillo si mossero tutti, per Aldo Moro nessuno, per lui i politici mi dissero di fermarmi, che a loro Moro non interessava“. Questa l’ultima incredibile rivelazione che Cutolo ha fatto in un interrogatorio del 25 ottobre 2016 in risposta alle domande poste dal pm Ida Teresi e del capo di allora della Dda, Giuseppe Borrelli.
Stefano Delle Cave