Campionessa iraniana di scacchi sfida il regime: ai Mondiali senza velo

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Di Redazione Metropolitan

Ha giocato senza velo la 25enne campionessa scacchi iraniana, Sara Khademolsharieh impegnata ai Mondiali in corso Kazakistan sfidando così il regime di Teheran. Il velo, necessario secondo il codice di abbigliamento islamico iraniano, è diventato il fulcro delle proteste contro il governo iraniano. Senza velo anche un’altra iraniana, Atousa Pourkashiyan, che però partecipa alla rassegna iridata con la squadra Usa.

Nonostante le pressioni e la repressione violenta del governo di Teheran, i personaggi dello sport e dell’arte continuano a protestare contro l’hijab. Il velo islamico è diventato un simbolo da combattere dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda arrestata dalla polizia morale con l’accusa di averlo indossato male. Una delle prime atlete iraniane ad apparire in una competizione senza lo hijab è stata Elnaz Rekabi, durante l’arrampicata su roccia nelle competizioni in Corea del Sud. Ora è la volta di Sara Khadim al-Sharia, prima giocatrice di scacchi iraniana che, oltre a guadagnarsi il grado di gran maestra femminile, è riuscita anche a vincere il titolo di maestra internazionale di scacchi all’84mo Congresso mondiale di scacchi all’età di 18 anni.

Alle proteste per la morte di Mahsa Amini si sono unite numerose atlete, non solo in Iran. Come nel caso di Niloufer Mardani, salita senza velo sulla pedana dopo la gara di pattinaggio artistico femminile in Turchia. E Parmida Ghasemi, l’arciera della nazionale iraniana, che ha tolto l’hijab davanti ai funzionari della federazione alla premiazione al termine della Tehran Tirokman League. Decine anche le artiste iraniane che hanno pubblicato foto e video a capo scoperto, tra cui Taraneh Alidousti: in prigione dal 26 dicembre, è ancora detenuta nel reparto 209 di Evin, il carcere dei dissidenti.