Canto di Natale, la magia di Dickens

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Di Redazione Metropolitan

Canto di Natale è in assoluto il racconto più conosciuto di Charles Dickens. Di genere fantastico, narra la storia di Natale per eccellenza, un viaggio ricco di emozioni attraverso la penna realistica di Dickens. La prima pubblicazione risale al 17 Dicembre 1843. A Christmas Carol, il titolo originale, è stato tradotto in tantissime lingue ed è stato reso famoso anche dalle numerose trasposizioni cinematografiche. Primo fra tutti il film A Christmas Carol, prodotto da Walt Disney Pictures e diretto da Jim Carrey nel 2009. Il lungometraggio venne preceduto nel 2001 da Il bianco Natale di Topolino in cui i celebri personaggi del mondo Disney facevano da interpreti alla storia di Ebenezer Scrooge.

La Trama del Canto di Natale

Nessun vento di bufera era più gelato di lui, nessuna tempesta di neve più accanita nel suo scopo, nessuna pioggia battente meno disposta ad ascoltare una supplica.

Questa la presentazione che Dickens fa del protagonista dell’opera, Ebenezer Scrooge. Il racconto si apre con un quadretto della Londra di fine ottocento, elemento che non manca mai nei testi di Dickens. Il vecchio Scrooge, un uomo dell’alta borghesia inglese è rimasto solo alla direzione di una società. La caratteristica, resa a tratti grottesca, di Scrooge è l’avarizia: un uomo freddo, senza scrupoli, che non fa altro che accumulare e conservare gelosamente il suo denaro. Alla vigilia di Natale rimane solo perchè rifiuta qualunque invito ricevuto: crede che il Natale sia solo un momento dell’anno per spendere tanto denaro. Entrato nella sua fredda casa, però, riceve una visita inaspettata: è il suo socio, da poco defunto, Marley. Jacob Marley tenta di avvertire Scrooge che, per poter vivere nella gloria dopo la morte ed evitare la dannazione, è necessario far del bene in vita.

L’avvertimento risulta inutile. Scrooge si addormenta la sera della vigilia di Natale. Il sonno non sarà sereno come sempre: durante la notte riceverà tre visite. Gli spiriti del Natale lo guideranno in un viaggio oltre il tempo, nel tentativo di salvarlo dalla dannazione. Riuscirà la magia del Natale a renderlo meno avaro e più gentile verso gli altri?

La prima edizione, una critica sociale

La prima edizione dell’opera, molto costosa, era arricchita da numerose illustrazioni che la rendevano molto piacevole, ma non accessibile a tutti. Il pubblico preferito da Charles Dickens era, infatti, la nascente classe borghese. Lo scopo delle sue opere era senza dubbio la denuncia sociale di elementi caratteristici dell’Inghilterra di fine ‘800, in particolare l’enorme divario tra ricchi e poveri e la crescente avarizia della classe sociale a cui l’opera era rivolta. Il libro ha uno stile ed un lessico semplice, per poter essere comprensibile a tutti. Oggi è un vero best seller, spesso letto ai bambini. Charles Dickens, dopo ben 177 anni, continua a trasmettere l’essenza della vera magia del Natale.

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