Caos al Porto di Trieste per lo sciopero contro il Green Pass: cosa chiedono i lavoratori

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Di Redazione Metropolitan

Il Coordinamento dei Lavoratori Portuali, ha annunciato uno sciopero contro l’obbligatorietà del green pass sul lavoro. E’ caos al porto di Trieste.

Sciopero contro il Green pass, è caos al Porto di Trieste. Ecco cosa chiedono i lavoratori

E’ caos al porto di Trieste, al via gli scioperi contro il green pass.

“Non scenderemo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto ma per tutte le categorie di lavoratori”.

“Il giorno 15 ottobre ci sarà il blocco delle operazioni all’interno dei porti di Trieste e Monfalcone”. Inizia così una nota redatta dal Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Trieste, protagonista di un braccio di ferro con l’Autorità e la prefettura affinché i tamponi vengano forniti gratuitamente, ma anche per ottenere l’abrogazione dell’obbligo di esibire la certificazione verde per recarsi al lavoro.

Il “no” al green pass è arrivato al termine di una lunga e complessa mediazione realizzata da Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità Portuale triestina, che dopo un serrato dialogo con la prefettura era riuscito ad ottenere quello che i lavoratori e le lavoratrici chiedevano da mesi, tamponi del tutto gratuiti per ottenere il green pass.

D’Agostino è deciso a dimettersi se venerdì, giorno in cui entrerà in vigore l’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro, i portuali concretizzeranno la minaccia di bloccare le attività a oltranza in segno di protesta contro il decreto del governo. Il Porto non può essere fermato, tanto meno per lungo tempo.

Tamponi gratuiti

In una circolare emanata dal Ministero dell’Interno, si può leggere che “è stata condivisa l’esigenza di procedere, con il coinvolgimento della rete prefettizia, a un immediato monitoraggio dei dipendenti effettivamente sprovvisti della certificazione, interessando i datori di lavoro tramite l’Autorità di Sistema Portuale per disporre un quadro valutativo sulla possibile incidenza di eventuali defezioni dovute alla mancanza di green pass tanto da rischiare di compromettere l’operatività degli scali”.

Si è raccomandato di sollecitare le stesse imprese perché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari antigenici o rapidi gratuiti“. Tutti i lavoratori portuali degli scali italiani potrebbero usufruire di un tampone gratuito, il cui costo fino al 31 dicembre ricadrebbe esclusivamente sulle aziende che volessero farsene carico.

L’apertura del governo è arrivata per il timore che l’astensione dal lavoro di molti portuali possa causare una paralisi degli approvvigionamenti di merce in tutta Italia, ma va sottolineato che non è ancora arrivata una disponibilità delle imprese a sobbarcarsi il costo dei test.