Nel 2016 il Marvel Cinematic Universe passò alla sua Fase 3 con il terzo capitolo con protagonista Capitan America. Ciò che lasciò perplessi in molti fu la scelta del nuovo soggetto. Ovvero quella “Civil War” (stasera su RAI 2 alle 21:20) che diventò uno degli eventi Marvel di punta degli anni zero.
I motivi di tali perplessità si riassumano nella ricca galleria di personaggi che popolano una delle saghe più corali e tragiche della Casa delle Idee. Qual è infine il risultato finale in ambito cinematografico?
Prima di tutto è bene precisare che per affrontare “Civil War” bisogna aver visto quasi tutti i film del MCU (in particolare “The Winter Soldier”, e “Avengers-Age of Ultron”) per non perdersi nei vari intrecci e soprattutto per avere una discreta conoscenza dei personaggi.
Detto ciò, “Civil War” funziona? Andiamo a vedere.
La Trama
Per chi non conosce la saga a fumetti originale, “Civil War” è uno scontro senza esclusione di colpi che vede la presenza di quasi tutto il “cast” della Marvel, dai pezzi da novanta a personaggi minori o poco noti al pubblico.
Inoltre “Civil War” è un crossover memorabile per l’argomento trattato: la registrazione dei Supereroi che porterebbe alla rivelazione pubblica delle loro identità, rendendoli a tutti gli effetti degli Agenti Governativi.
Da questo Atto di Registrazione nasce un conflitto tra due fazioni: quella guidata da Cap, contraria ad una legge che è a tutti gli effetti una privazione della propria libertà, e quella capeggiata da Tony Stark invece convinta che l’Atto sia una conseguenza inevitabile del loro status di Eroi Mascherati.
Ora passiamo al film. Anzi all’adattamento.
Il film non possiede la drammaticità e la crudezza del testo originario e nemmeno i non pochi “colpi bassi” che hanno reso “Civil War” così avvincente da leggere.
La narrazione però è ok. Non ha grandissimi colpi di scena ma il ritmo non ne risente e possiede una cosa che mancava per esempio ai due “Avengers” di Whedon: la coralità.
Ciascun personaggio non sembra fuori posto e quelle poche scene che hanno come singoli funzionano.
“Civil War” quindi non possiede l’ottima struttura di “The Winter Soldier” ma rinuncia volentieri all’ironia più invadente e allo stile fracassone che ha reso, per esempio, i vari “Avengers” dei giocattoli simpatici ma alla lunga poco incisivi.
La Regia
Una delle cose migliori di “The Winter Soldier” era la regia dei fratelli Anthony e Joe Russo. Non è quindi una sorpresa vedere che quello stile sopra le righe ma non ridicolo è rimasto intatto.
Mi rendo conto che parlare di regia in film palesemente creati per essere prodotti di successo è un po’ forzato. Quando però si vede un film di Supereroi girato con ottimo mestiere e con mano sicura allora possiamo ritenerci soddisfatti.
I Personaggi
La Marvel non è la DC. Nel Bene perché non necessita di personaggi dalla psicologia sfaccettata e dalle motivazioni ambigue e nel Male perché i caratteri del MCU hanno avuto un riscontro decisamente migliore al cinema.
“Civil War” condivide con “The Winter Soldier” una buona gestione dei personaggi. Capitan America risulta un protagonista di per sé non molto interessante ma funzionale al tipo di storia e Tony Stark si concede una caratterizzazione un po’ più interessante di quanto visto prima.
Mentre i vari Falcon, Bucky, Wanda, Visione, Occhio di Falco e Ant Man non risultano superflui e ciascuno di loro mantiene il proprio posto nella storia, arricchendola.
Forse perché, come detto prima, in “Civil War” vi è un clima corale che io non ho mai visto nei due “Avengers” e dove tutti caratteri sono famigliari e piacevoli da guardare.
Le New Entry
La vera prova del nove di questo “Civil War” erano i nuovi personaggi.
Pantera Nera viene introdotto in modo non particolarmente approfondito ma efficace. Non nego il suo inserimento è motivato più per il lancio del personaggio piuttosto che per esigenze narrative ma è la Marvel. La sottigliezza non è mai stato il suo forte.
Stesso discorso per il “bimbo ragno” Peter Parker. Il suo inserimento forzato dell’ultimo minuto è evidente anche per via del poco minutaggio.
Che dire invece del ruolo più bistratto in assoluto nei vari film del Marvel Cinematic Universe, ovvero il cattivo? L’antagonista di turno, Helmut Zemo (il sinistro Daniel Bruhl), ci ricorda per quale motivo.
Le sue motivazioni sono banali, le sue pianificazioni sono maligne ma non molto innovative. Eppure funziona perché la sua storia è legata in qualche modo agli eventi che hanno generato l’Atto di Registrazione e perché Bruhl lo interpreta con una calma glaciale e senza quella caratterizzazione così sopra le righe che non ha mai valorizzati i cattivi Marvel al cinema.
L’Azione
Su questo punto direi che tutto è abbastanza nella norma. La caccia a Crossbones che apre il film è notevole. I vari inseguimenti che coinvolgono il Soldato d’Inverno sono ok.
Decisamente più appassionanti perché variegati lo scontro tra le due fazioni, ricco e senza un attimo di tregua, e il confronto finale tra Cap e Tony per il destino di Bucky.
Verdetto finale? Quando penso ad un bel fumetto Marvel cinematografico io penso ad un film come “Civil War”: senza pretese (intellettuali e narrative) ma divertente da guardare e, perché no, da riguardare.
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