Il 18 Luglio 1610 a Porto Ercole morì Michelangelo Merisi, noto come “Caravaggio”, uno dei più famosi pittori italiani nel mondo. La sua fama a livello internazionale crebbe già durante la sua vita. Egli formò una nuova corrente artistica dal nome “Caravaggismo” ed influenzò notevolmente la pittura barocca. Caravaggio è uno dei più celebri rappresentanti dell’arte occidentale della storia; fondò la corrente naturalistica moderna dimostrando una spiccata sensibilità unica nell’arte.
Caravaggio, il genio della luce: biografia e stile pittorico
“Perché Caravaggio è così grande? Perché si stenta a credere che le sue idee siano state concepite quattro secoli fa. Tutto, nei suoi dipinti, dalla luce al taglio della composizione, fa pensare a un’arte che riconosciamo, a un calco di sensibilità ed esperienze che non sono quelle del Seicento ma quelle di ogni secolo in cui sia stato presente e centrale l’uomo; la si può chiamare pittura della realtà, e a questo deve la sua incessante attualità. Davanti a un quadro di Caravaggio è come se fossimo aggrediti dalla realtà, è come se la realtà ci venisse incontro e lui la riproducesse in maniera totalmente mimetica. Stabilendo per ciò stesso un formidabile anticipo, perché si può dire, in senso oggettivo, che Caravaggio sia l’inventore della fotografia”.
Vittorio Sgarbi
Dopo un secolo di oblio, Michelangelo Merisi, detto “Caravaggio” fu riscoperto nel XX secolo, precisamente nel 1951, grazie all’allestimento di una importante mostra a Milano a lui dedicata per mano del critico d’arte Roberto Longhi. Il suo pseudonimo era il nome del paese in provincia di Bergamo in cui era vissuto da bambino. Uomo dal carattere ribelle, si trasferì a Roma nel 1601 sperando in una carriera. Rimasto orfano, vendette i terreni di famiglia per pagare il soggiorno nella città eterna. Aveva un carattere molto stravagante: lavorava due settimane per poi bighellonare per un mese con una spada ed un servo al suo fianco. Era solito cercare risse e amava giocare a palla.
Nel 1603 ricevette una querela per aggressione. Successivamente fu citato in tribunale con l’accusa di aver pubblicato poesie scurrili e nel 1605 fu arrestato per porto di armi abusive. Un anno dopo uccise Panuccio Tommasoni dopo un litigio nel gioco della pallacorda. Fuggì da Roma e si rifugiò in diverse città per evitare la condanna a morte. Fu arrestato, portato nel carcere di Siracusa e poi, dopo essere fuggito, ancora una volta arrestato, questa volta nella città di Napoli ed in fin di vita. Morì sulla spiaggia di Porto Empedocle poco prima di ottenere la gloria del papa.
Stile pittorico
Nonostante il suo carattere prossimo alla follia, Caravaggio fu un genio senza eguali. La sua più grande qualità fu quella di riuscire a catturare la realtà attraverso la luce. Nello specifico egli creava la prospettiva e la tridimensionalità mediante l’utilizzo drammatico e a tratti teatrale della tecnica del chiaroscuro. Le sue opere divenivano scene in cui i personaggi esprimevano la loro dimensione fisica ed emotiva in maniera assolutamente più che realistica, il tutto grazie alla sapienza dell’uso della fonte luminosa. Studiò le nature morte e ripropose le figure dei santi umanizzandoli, ribaltando cioè il concetto di santità e legandolo a quello di umiltà.
“Prendo in prestito dei corpi e degli oggetti, li dipingo per ricordare a me stesso la magia dell’equilibrio che regola l’universo tutto. In questa magia l’anima mia risuona dell’Unico Suono che mi riporta a Dio”.
Michelangelo Merisi, detto ”Caravaggio”
Giusy Celeste