Carcere di Capua Vetere: un ex detenuto denuncia torture di 300 agenti

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Di Redazione Metropolitan

Il Ministero della Giustizia, ogni settimana, il lunedì pubblica gli aggiornamenti su i casi di Covid-19 in carcere. Il 28 giugno il totale dei detenuti positivi era di 100 di cui 97 asintomatici, 2 sintomatici e 1 ricoverato. Erano 130 la settimana precedente.

Carcere di Santa Maria Capua Vetere: 300 detenuti pestati da 300 agenti della Penitenziaria

Proprio a causa del Covid e della paura di prenderlo in carcere, circa 300 detenuti di Santa Maria Capua Vetere, il 5 aprile di un anno fa avevano protestato dopo aver scoperto che in una sezione del carcere era stato accertato un caso Covid. Per questo motivo sono stati torturati per 4 ore dagli agenti della penitenziaria.

Uno dei primi a denunciare quanto avvenuto è stato un ex detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere nel reparto Nilo, che ha rilasciato dichiarazioni all’Ansa spiegando come vennero torturati con i manganelli e pestati dalla penitenziaria. L’uomo racconta che la protesta intrapresa il giorno prima era stata fatta in modo pacifico facendo rumore con le pentole, le sbarre della finestra o le basi delle caffettiere. Il giorno dopo si sono presentati 300 agenti e hanno iniziato a punirli entrando nelle celle e menandoli.

Sono finiti in carcere 8 agenti e 18 ai domiciliari

Ore di terrore per 300 detenuti. Per questi fatti, come riporta Ansa, ieri, a 52 tra ufficiali e sottufficiali della Polizia Penitenziaria in servizio quel giorno nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, sono state notificate dai carabinieri le misure cautelari emesse dal Gip, su richiesta della Procura, per i reati tortura, maltrattamenti, depistaggio e falso. Otto sono finiti in carcere e 18 ai domiciliari, mentre 23, tra cui il provveditore regionale alle carceri Antonio Fullone, sono stati raggiunti dalla misura della sospensione dal lavoro. Per gli arrestati inizieranno presto gli interrogatori di garanzia.

Otto degli agenti sono detenuti all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere e sicuramente non avranno vita facile nella convivenza con gli altri detenuti, dopo quanto hanno commesso. I sindacati continuano a difendere a spada tratta la Penitenziaria.