Carla Fracci, il ricordo del padre Luigi

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Di Marianna Soru

Va in onda oggi una nuova puntata di Verissimo, alle 14.30 su Canale Cinque. In memoria della straordinaria ballerina milanese Carla Fracci, scomparsa giovedi 27 maggio, nella puntata si ricordano i momenti più belli della sua carriera. Tra questi, anche il ricordo di Carla Fracci del padre Luigi.

Infatti Carla era figlia di un tranviere, Luigi Fracci, inizialmente sergente degli alpini, che era stato in missione anche in Russia. Dopo un periodo nelle campagne di Mantova, dopo lo sfollamento dovuto alla Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Fracci fece ritorno a Milano, dove Luigi trova lavoro come bigliettaio e tranviere. Autista del tram 1, scampanellava sempre tre volte quando passava davanti alla Scala, mentre la figlia eseguiva le lezioni alla sbarra. In suo onore, i tranvieri di Milano hanno scampanellato in onore dell’étoile, che si è spenta a causa di un tumore, a 84 anni.

Carla Fracci e il padre Luigi: il ricordo affettuoso

Carla ha sempre ricordato con graned affetto e commozione il padre. Infatti, è stato proprio grazie al padre Luigi, che la portava al circolo con gli amici, che Carla ha scoperto il suo talento. Erano tutti deliziati dal suo senso del ritmo, dall’armonia dei suoi movimenti, e dalla connessione profonda con la musica. Lui forse più di tutti, aveva già capito che Carla, che in realtà è nata Carolina, non era una come tante: era una su un milione, la prima ballerina in assoluto. Si è raccontata in una puntata di Vieni da me del 2018.

“Mio padre era tranviere, prima bigliettaio e poi manovratore. Ha voluto andare in pensione troppo presto. Era un uomo stupendo, di grande tenerezza. Lui amava molto la musica e a lui piaceva tantissimo la Turandot, che ascoltava ogni domenica”. E aggiunge: “Questi amici di famiglia mi videro ballare, ma nulla di importante. La signora che aveva il padre orchestrale alla Scala disse ai miei che avevo molta grazia e musicalità, proponendo poi loro di iscrivermi lì. Non mi presero subito, però. Mi misero nel gruppo da rivedere. Prima di prendermi e fare 8 anni di scuola passai un mese a fare le prove. Ammetto che inizialmente mi annoiavo. Io sognavo di fare la parrucchiera”.

Marianna Soru

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Metropolitan Magazine n.2 – Maggio 2021