Carla Fracci, l’omaggio del suo Calvairate a Milano

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Di Redazione Metropolitan

Scoperta ieri la targa dedicata a Carla Fracci, sul palazzo in via Tommei 2 dove ha abitato. L’omaggio del Comune di Milano e del suo quartiere Calvairate.

Nel quartiere popolare di Calvairate è stata svelata la targa in onore de “la Carlina“. Così era chiamata l’étoile scomparsa il 27 maggio che ha vissuto in quel palazzo in via Tommei 2 da bambina, insieme alla sua famiglia. Sono molti i vicini che la ricordano. “A scuola usciva dal banco in punta di piedi“. “Mio zio Nazario mi raccontava di aver creduto di ballare con lei alle feste tra ragazzi. Non era sicuro: la teneva tra le braccia ma lei gli sfuggiva”.

La targa in onore di Carla Fracci è stata svelata ieri dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in presenza del marito dell’étoile, Beppe Menegatti. La targa, scolpita nel marmo, riporta: “qui visse dal 1945 al 1959 e mosse i primi passi di danza Carla Fracci, tra le più grandi ballerine del 20° secolo. Dai cortili di Calvairate al Teatro alla Scala fino ai palcoscenici di tutto il mondo”.

“Così tanto affetto come per Carla Fracci non l’ho mai visto”

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione culturale La Loggia di Calvairate, perché il quartiere le era affezionato e “Carla rivendicava le sue origini proletarie”, ha dichiarato Giusy Palumbo, membro dell’associazione.

“Non facciamo altro che il megafono di un bellissimo sentimento di affetto, appartenenza e orgoglio che il quartiere ha manifestato: abbiamo ascoltato le voci di abitanti ed ex residenti per ricostruire i fili della memoria. La loggionista Mirella ricorda il modo in cui la guardava, con ammirazione e rispetto. Giordano con lei giocava tornando dalla Scala a bordo di un carretto dell’Ortomercato. Il nostro impegno è continuare ad ascoltare queste voci e condividerle anche attraverso la nostra web radio (Calva Radio)”

Alla cerimonia erano presenti parenti, amici di famiglia, ballerini dell’Accademia della Scala e pubblico affezionato ad una delle più grandi ballerine nel ventesimo secolo. Ovviamente era presente anche il marito Beppe Menegatti, con indosso un cappello bianco, il colore preferito di Carla. Beppe ha voluto raccontare i loro primi incontri.

“Non sono mai salito di sopra, nell’appartamento, perché c’era un senso di assoluto rispetto. Alla fine delle prove, prendevamo un tram in Duomo e qui ci sedevamo sulle panchine, a volerci bene. Poi la accompagnavo al portone e lei saliva dopo avermi dato una carezza. Milano è questa che ho davanti, col cuore in mano. Quando son partito da Firenze mi hanno detto che mi sarei trovato benissimo, perché Milano è la capitale sentimentale d’Italia“.

Il sindaco Giuseppe Sala ha dichiarato che “nei miei 5 anni da sindaco ho assistito a momenti in cui ci hanno lasciato grandi milanesi ma così tanto affetto come per Carla Fracci non l’ho mai visto. C’è un tram dedicatole, oggi la targa, poi l’iscrizione al Famedio. Era delicata, attenta e gentile. Un modo di essere che è tanto milanese. È stata la milanese che noi tutti vorremmo essere”.

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