Il famoso chef Carlo Cracco fatto un’intervista live con “Identità Golose” con Paolo Marchi, il nel quale ha parlato dell’emergenza Coronavirus, comunicando anche una grave perdita che ha colpito gli addetti del settore.
Lo chef ha raccontato di come i ristoranti siamo siano chiusi ma un piccolo team della sua squadra continua a lavorare con lui ininterrottamente, per garantire i pasti a coloro che stanno lavorando alla costruzione dell’ospedale da campo alla Fiera di Milano, misura d’emergenza per creare più posti di terapia intensiva da destinare ai malati di Covid-19
“Ci siamo resi disponibili attraverso la Regione Lombardia a dare una mano coi pasti. Nel nostro ristorante in Galleria 6 ragazzi hanno preparato cibo che io e i miei due Alessandri, Troccoli e Ruggle, abbiamo servito a tutti gli operai che stanno lavorando “
E sulla domanda riguardo il menù in previsione Carlo ha risposto
Il menù del primo giorno di servizio? Avevamo poco tempo, quindi siamo stati sul classico: Un’insalata di riso con verdure, una frittata con accanto verza, zucca e castagne. Il nostro è un piccolo contributo per far sentire meno a disagio gli addetti che lavorano giorno e notte. Siccome nella struttura non c’è la mensa e noi tutti siamo a casa con il ristorante chiuso abbiamo dato la nostra disponibilità».
L’impegno continuerà tutta la prossima settimana, e Cracco ci tiene a dire la sua su quanto sta succedendo in Italia richiamando il dovere civico di tutti.
“Lasciatemi rivolgere un pensiero a tutti gli ascoltatori la situazione è molto molto difficile quindi meno stupidaggini si fanno, meglio è. Vedo troppa mancanza di responsabilità: se ci sono delle disposizioni, bisogna seguirle. Abbiamo anche perso uno dei nostri l’altro giorno: Matteo Malusardi, gestore e sommelier dell’Antica Trattoria al Laghett, a Chiaravalle, un luogo in cui vado spesso. Aveva 38 anni: se muore un ragazzo a quell’età vuol dire che può capitare a chiunque“
Molti professionisti, personaggi dello spettacolo, ma anche negozi e imprese si sono rese disponibili ad aiutare. Chi promuovendo raccolte fondi che aiuteranno a rafforzare la terapia intensiva, chi convertendo parte della produzione in mascherine come nel settore della moda, chi invece dona materiali chirurgici. Ognuno sta cercando di fare la propria parte
Lo chef, molto colpito dalla situazione afferma
“Nella seconda metà di settimana prossima annunceremo il progetto che cambierà pelle al nostro ristorante in Galleria. Gli eventi tragici di questi giorni non possono non farti riflettere sul mondo che cambia”
Seguici su