Cate Blanchett. E già questo basterebbe per scrivere una recensione entusiasta su “Carol“. Il film di Todd Haynes si può però apprezzare per tanti altri motivi.
![Carol](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/Carol-immagine-di-anteprima-1024x600.jpg)
Parlare di amore omosessuale non è mai facile. Se lo è oggi, figuratevi nei fin troppo perbene anni ’50.
Eppure è questo il periodo storico in cui è ambientata la complicata ma passionale storia d’amore tra la sofisticata Carol (Cate Blanchett) e l’insicura giovane Therese (Rooney Mara).
![Carol](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/unnamed-6.jpg)
Le basi quindi per un film melenso erano tutte presenti sulla carta ma si possono fare miracoli se c’è la presenza di un mestierante come Todd Haynes.
![Todd Haynes](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/todd_haynes-1024x672.jpg)
Un imprevedibile ma abile regista di ottimi film come “Io non sono Qui” (bizzarra “biografia” di Bob Dylan) e il dramma dal sapore classico “Lontano dal Paradiso”, sorta di predecessore di “Carol” in fatto di stile e tematiche.
Un regista “classico” che dirige un dramma senza renderlo enfatico o pacchiano e raccontando la relazione romantica, per allora definita “malsana”, tra due donne.
![Carol](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/Carol-1024x614.jpg)
Haynes mostra personaggi vicini a certi archetipi dell’epoca ma non per questo stereotipati e fa tutto questo muovendo poco la macchina da presa e anzi puntandola sui volti delle due splendide protagoniste, rinunciando alla malizia facile e cercando piuttosto la vera bellezza e malinconia nelle anime di Carol e Therese.
Due donne diverse fra loro (anagraficamente e socialmente) ma che sembrano trovare completezza solo quando si ritrovano insieme, tra difficoltà e complicazioni.
![Rooney Mara](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/carol-rooney-mara-1024x768.jpg)
Ciò che infatti spinge Carol a non essere completamente “fedele” all’amata non sono i pregiudizi dell’epoca ma piuttosto la sua responsabilità come madre di una figlia inconsapevole ma che ama sinceramente.
![Cate Blanchett](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/carol-cate-blanchett-cigarette-glamour-1024x707.jpg)
Cornice di questa travagliata fuga romantica è una New York del 1953 meravigliosa eppure lontana da una semplice immagine da cartolina.
Abitata da personaggi tutt’altro che statici e in cui gli oggetti diventano un veicolo per esplorare il loro animo (treni elettrici, dischi in vinile, fotografie, addobbi natalizi e persino le automobili).
![Cate Blanchett](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/Carol-21-1024x581.jpg)
Tutti pezzi di un mosaico rappresentato da un film (da un cinema, perché no) che non può e non vuole sorprendere ma solo raccontare ed emozionare.
“Carol” ci riesce con le sue atmosfere, le sue protagoniste e un finale aperto eppure speranzoso e toccante. Vedere per credere.
![Cate Blanchett](http://i0.wp.com/metropolitanmagazine.it/wp-content/uploads/2020/03/caroldf-1024x681.jpg)
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