“Carol”, la legge dell’attrazione

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Di Redazione Metropolitan

Cate Blanchett. E già questo basterebbe per scrivere una recensione entusiasta su “Carol“. Il film di Todd Haynes si può però apprezzare per tanti altri motivi.

Carol
Carol. PhotoCredit: Web

Parlare di amore omosessuale non è mai facile. Se lo è oggi, figuratevi nei fin troppo perbene anni ’50.

Eppure è questo il periodo storico in cui è ambientata la complicata ma passionale storia d’amore tra la sofisticata Carol (Cate Blanchett) e l’insicura giovane Therese (Rooney Mara).

Carol
Carol. PhotoCredit: Web

Le basi quindi per un film melenso erano tutte presenti sulla carta ma si possono fare miracoli se c’è la presenza di un mestierante come Todd Haynes.

Todd Haynes
Todd Haynes. PhotoCredit: Web

Un imprevedibile ma abile regista di ottimi film come “Io non sono Qui” (bizzarra “biografia” di Bob Dylan) e il dramma dal sapore classico “Lontano dal Paradiso”, sorta di predecessore di “Carol” in fatto di stile e tematiche.

Un regista “classico” che dirige un dramma senza renderlo enfatico o pacchiano e raccontando la relazione romantica, per allora definita “malsana”, tra due donne.

Carol
Carol. PhotoCredit: Web

Haynes mostra personaggi vicini a certi archetipi dell’epoca ma non per questo stereotipati e fa tutto questo muovendo poco la macchina da presa e anzi puntandola sui volti delle due splendide protagoniste, rinunciando alla malizia facile e cercando piuttosto la vera bellezza e malinconia nelle anime di Carol e Therese.

Due donne diverse fra loro (anagraficamente e socialmente) ma che sembrano trovare completezza solo quando si ritrovano insieme, tra difficoltà e complicazioni.

Rooney Mara
Rooney Mara. PhotoCredit: Web

Ciò che infatti spinge Carol a non essere completamente “fedele” all’amata non sono i pregiudizi dell’epoca ma piuttosto la sua responsabilità come madre di una figlia inconsapevole ma che ama sinceramente.

Cate Blanchett
Cate Blanchett. PhotoCredit: Web

Cornice di questa travagliata fuga romantica è una New York del 1953 meravigliosa eppure lontana da una semplice immagine da cartolina.

Abitata da personaggi tutt’altro che statici e in cui gli oggetti diventano un veicolo per esplorare il loro animo (treni elettrici, dischi in vinile, fotografie, addobbi natalizi e persino le automobili).

Cate Blanchett
Cate Blanchett. PhotoCredit: Web

Tutti pezzi di un mosaico rappresentato da un film (da un cinema, perché no) che non può e non vuole sorprendere ma solo raccontare ed emozionare.

Carol” ci riesce con le sue atmosfere, le sue protagoniste e un finale aperto eppure speranzoso e toccante. Vedere per credere.

Cate Blanchett
Cate Blanchett. PhotoCredit: Web

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