Il carovita non diminuisce nonostante i governi abbiano coperto le spese energetiche e da novembre il prezzo del gas è calato. Ecco il perché.
In atto la “guerra al salario”
Negli ultimi mesi i governi europei hanno messo tantissimi soldi a copertura delle spese energetiche di famiglie e imprese e da novembre i prezzi del gas sono in discesa ma ciò non ha frenato il carovita, perché? La stessa Banca Centrale Europea ha ammesso che i margini delle imprese sono notevolmente aumentati rispetto il 2022, al contrario dei salari reali che sono andati sempre in discesa.
Tutto questo si può definire “guerra al salario”. Il capitale industriale europeo sta accrescendo i propri margini di profitto a discapito del capitale commerciale e gli stipendiati. Basta guardare le notizie in Borsa per notare che i profitti delle società quotate sono alle aumentati e tutti hanno recuperato margine. Ma ciò non si traduce in investimenti, quanto in carta finanziaria o risparmio gestito. Nel mentre le famiglie attingono ai risparmi dei depositi per tenere il passo al carovita e, chi non ha possibilità, sprofonda nella povertà.
Alti margini che si riversano sui prezzi facendo accresce l’inflazione e riversandosi sulla beffa dell’aumento dei tassi d’interesse per mutui o prestiti , nel frattempo i depositi bancari sono a rendimento zero permettendo alle banche comunque dei margini.
Fuggire è la soluzione?
Le cause del massacro della classe medio-piccola, secondo gli approfondimenti dei quotidiani Il Fatto Quotidiano e Il Riformista, sono molteplici e la colpa non è soltanto della guerra. Governi feroci e clima mediatico accondiscendente hanno favorito la distruzione del proletariato.
La soluzione non è andare in Spagna, Francia, Germania, la stessa Inghilterra, ma di fuggire dall’Europa che ormai vive un manicomio economico. Il questo paese abbiamo perduto circa il 40% del potere di acquisto da qua a 30 anni. Una cosa simile non si era vista neanche col fascismo.
Simona Alba
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