La richiesta di scambio da parte di Davis ha scosso gli addetti ai lavori di tutta la Lega, con alcuni che sono particolarmente interessati ad accaparrarsi le prestazioni sportive del prodotto di Kentucky.
In conclusione dell’undicesimo componimento delle Odi del poeta latino Orazio, vi è un invito a “cogliere l’attimo” e a non credere al domani, poiché il tempo è in fuga; ed è proprio questo che probabilmente stanno pensando Magic Johnson e Rob Pelinka, i componenti della diarchia alla guida dei Lakers, tant’è che già dopo poche ore che la notizia della richiesta di Davis ai Pelicans era trapelata, delle voci sempre più insistenti hanno dato i losangelini come approdo più probabile del lungo 5 volte All-Star. Stando sempre ai rumors, Johnson e Pelinka sono disposti a mettere sul tavolo due dei tre astri nascenti sotto contratto (Kuzma, Ball e Ingram) in un pacchetto che comprenderebbe anche una prima scelta e un altro paio di giocatori “di contorno” per affiancare una stella del calibro del “Monociglio” a LeBron James (Per saperne di più sul roster che i dirigenti dei Lakers hanno messo a disposizione del Re, clicca qui), ma i Pelicans, sicuri di poter tenere Davis fino a fine stagione, dato il contratto che lo lega a loro fino all’estate 2020, hanno già chiesto tutti e tre i giovani di belle speranze alla squadra di Jeanie Buss.
È vero, New Orleans rischierebbe ad aspettare visto che ormai è di dominio pubblico la volontà del giocatore di approdare in una squadra che gli permetta di poter vincere tramite uno scambio, così come trova fondamento la sua voglia di firmare ai Lakers durante la Free-Agency del 2020. Questo mette i dirigenti della franchigia della Louisiana davanti ad un bivio: cedere Davis ai Lakers entro il 7 Febbraio (Giorno della chiusura degli scambi nella NBA) oppure cederlo o adesso o in estate ad un’altra squadra, che però, con tutta probabilità, metterà sul piatto un’offerta minore rispetto a quella dei Giallo-Viola.
La storia ci insegna che però non è sempre così: nell’estate del 2017 la conclamata voglia di George di andare ai Lakers non si è concretizzata, con Indiana che lo ha spedito ai Thunder in cambio di Oladipo e Sabonis, con l’ex Fresno State che si è trovato talmente bene a giocare al fianco di Westbrook che ha deciso poi di rifirmare proprio con OKC a fine stagione. Per questo Dell Demps (General Manager dei Pelicans) potrebbe decidere di aspettare fino a luglio e vedere cosa mette sul piatto Boston: i Celtics non possono fare offerte per Davis in questi ultimi 10 giorni disponibili prima della Trade Deadline data la “Derrick Rose Rule”, una regola per la quale non possono avere nel roster sia il campione NCAA con la maglia dei Wildcats che Kyrie Irving, dato il tipo di contratto che hanno firmato nel momento del primo rinnovo da professionisti, ma sono la squadra con più asset (Tante prime scelte future e giovani come Brown o Rozier solo per citarne alcuni) da poter mettere sul piatto per un’eventuale offerta. La mole dell’offerta di Danny Ainge, GM della franchigia del New England, dipenderà tantissimo dalla scelta di Irving durante la prossima estate: all’ex-Cavs scadrà il contratto e se non rinnovasse, la voglia di Davis di vestirsi di Bianco-Verde calerebbe sensibilmente, portando la dirigenza dei Celtics ad investire molto meno per cercare di accaparrarselo.
Oltre alle due opzioni più probabili, tantissime squadre hanno già contattato i Pelicans per sondare il terreno per una possibile trattativa, partendo dai Bucks, primi nella Eastern Conference e serissimi candidati alle Finals, che hanno messo a disposizione chiunque interessi a New Orleans a parte Antetoukoumpo, ai Knicks, squadra con il secondo peggior record della Lega che vorrebbe ripartire da una stella come Davis e che ha già tutti i membri del roster sul mercato. La corsa ad AD è entrata nel vivo e chi non vuole perdere una grande occasione dovrà fare soltanto una cosa: cogliere l’attimo.