Aggressione Casamonica in una un bar della Romanina: due arresti

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Di Redazione Metropolitan

Era l’1 Aprile scorso quando in un bar del quartiere Romanina della Capitale il titolare dell’attività ed una cliente disabile sono stati violentemente aggrediti da due esponenti del clan criminale dei Casamonica che notoriamente controlla la zona.

La notizia dell’aggressione è stata resa pubblica solo qualche giorno fa, dopo che le autorità hanno fatto partire un’inchiesta giudiziaria nei confronti dei due esponenti del clan Casamonica.

La mattina di Pasqua, al Roxy Bar, in via Salvatore Barzilai, alla Romanina, era una mattina come tante altre, fatta di caffè, sigarette e chiacchiere al bancone. Una mattina come tante altre se non fosse che, indispettiti dalla fila, due esponenti del clan Casamonica, Antonio Casamonica e Alfredo Di Silvio hanno preteso prepotentemente di essere serviti prima. Davanti a loro una ragazza disabile, che ha risposto a tono al fare dei Casamonica, invitandoli ad andare altrove se non vi piace qui.

Dopo l’affronto interviene la violenza e l’intimidazione mafiosa

L’affronto ai due Casamonica era ormai stato lanciato ma, per loro, “padroni” del territorio non poteva finire lì, come avrebbe fatto qualsiasi persona civile. Subito i due, video alla mano, hanno cominciato ad insultare la ragazza, le hanno strappato e lanciato gli occhiali, la hanno strattonata e presa a pugni, sino a colpirla con delle cinghiate. I presenti, escluso il titolare del bar, sono rimasti in silenzio, rispettando, per paura, la pax criminale imposta sul territorio dai Casamonica.

Antonio Casamonica e Alfrdo Di Silvio successivamente hanno lasciato il locale, ormai rimasto vuoto, per farvi ritorno poco dopo. Armati di quella violenza e spirito intimidatorio che contraddistingue il clan, hanno spaccato le vetrine e ribaltato tavoli e sedie.
Infine l’avvertimento mafioso al titolare del bar. Qui comandiamo noi, non te lo scordare: questa è zona nostra. Ora questo bar lo devi chiudere, altrimenti sei morto. Anche in questo momento, i pochi presenti non intervengono e fanno finta di niente. La forza criminale sembra aver sortito i suoi effetti.

Sui fatti è stata aperta un’inchiesta

I fatti, però, sono stati immediatamente denunciati alla polizia, che ha avviato le indagini che confluiranno nel fascicolo aperto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia.
Immediata è stata la risposta repressiva. Nelle ultime ore due persone coinvolte nei fatti sono state arrestate e altre due sono invece ricercate. Medesima l’imputazione: lesioni, minacce e danneggiamento. Non si esclude, però, che i pm romani prendano in considerazione l’aggravante mafiosa o specifici reati di stampo mafioso.

Unanime la condanna da parte dello Stato che questa volta ha detto basta. Il Ministro dell’Interno Marco Minniti ha commentato i fatti: “Atti di questo tipo non possono rimanere impuniti. Ho telefonato al capo della polizia Franco Gabrielli al quale ho chiesto una risposta ferma e tempestiva“.

L’ex Presidente della Camera Laura Boldrini ha contattato telefonicamente la ragazza aggredita, comunicandole solidarietà e orgoglio. “Sono fiera di lei, ha dato una lezione di civilta’ a tutti. Sono orgogliosa della sua reazione di fronte a un’ingiustizia. Lei e’ un esempio per tutti perché a furia di abbassare la testa di fronte a comportamenti violenti c’e’ il rischio che vengano percepiti come normali“.

Rimane, però, la paura del titolare del bar che teme possibili ritorsioni da parte dei responsabili. L’uomo, avendo denunciato, ha paura per sua moglie e la sua famiglia, alla quale il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha espresso vicinanza e ha promesso assistenza legale da parte degli esperti dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità Regione Lazio.

Di Lorenzo Maria Lucarelli