Nuovo ad aderire al progetto “Case a un euro” è il comune di Laurenzana, in provincia di Potenza. La novità? Non chiedono nessun tipo di cauzione.
Nuovo ad aderire al progetto “Case a un euro” è il comune di Laurenzana, un paesino che conta 1700 abitanti in provincia di Potenza. L’iniziativa non è nuova ad alcuni Comuni italiani, che l’hanno appoggiata per evitare lo spopolamento e disfarsi di abitazioni di fatto abbandonate, ma comunque afflitte da fardelli legali e burocratici.
La particolarità del Comune Lucano è che non chiede agli acquirenti nessuna garanzia di deposito, nessuna cauzione. Il sindaco Michele Ungaro: “contiamo sulla buona fede e sull’impegno degli acquirenti, ma monitoreremo costantemente i lavori in corso e lo stato della ristrutturazione.”
L’INIZIATIVA A LIVELLO NAZIONALE
L’obiettivo principale del progetto Case a un Euro è quello di dare nuova vita paesini con una grande densità di abitazioni abbandonate. In realtà, i pro dell’iniziativa sono diversi. Innanzitutto, vendere questi immobili a turisti e stranieri permette di sfruttare al meglio le potenzialità del territorio.
Le case sono di proprietà di privati che, non utilizzandole, preferiscono cederle in modo da disfarsi anche del pagamento di tasse. Generalmente, si tratta di edifici che necessitano di grandi opere di ristrutturazione, infatti la cifra simbolica di un euro è il prezzo con cui vengono ceduti in donazione ai Comuni. Chi acquista poi l’abitazione, sempre a un euro, deve farsi carico di una serie di oneri:
- Il progetto di ristrutturazione e rivalutazione deve essere previsto entro 365 giorni dall’acquisto
- Preoccuparsi delle spese notarili per registrazione, volture e accatastamento
- Ottenuti tutti i permessi, entro 2 mesi devono partire i lavori
- Stipulazione di una polizza fideiussoria di 5mila euro della durata di 3 anni rimborsata alla scadenza (punto eliminato dal Comune di Laurenzana)
CASE A UN EURO A LAURENZANA
Il Comune lucano ha stabilito di non prevedere le disposizioni sulle garanzie per andare incontro agli acquirenti, che in questo modo possono indirizzare tutti i finanziamenti alla ristrutturazione. Gli immobili potranno essere utilizzati a uso abitativo o iniziare attività turistiche, commerciali e artigianali.
Inoltre, si è stabilito che i lavori dovranno essere portati a termine entro tre anni dall’avvio e verranno costantemente controllati dall’amministrazione. Per accelerare il processo gli acquirenti sono invitati a realizzare la bozza del piano quanto prima. “Vogliamo che questa avventura sia un piacere, non un peso. Ecco perché non chiediamo alcuna garanzia di deposito per garantire che i lavori vengano eseguiti rapidamente”, aggiunge il sindaco.