Caso Racing Point: FIA interroga, Ferrari chiede chiarezza
Sono giorni impegnativi quelli che precedono il secondo appuntamento sul circuito di Silverstone; la Scuderia Ferrari, oltre al filming day, chiede chiarimenti sul caso Racing Point, mentre la FIA interroga le parti. È atteso per questo venerdì, 7 agosto 2020, il verdetto della Federazione dopo gli esposti ufficiali da parte di Renault.
Fia Racing Point Ferrari – Venerdì il verdetto
GP di Stiria, d’Ungheria e di Gran Bretagna. Questi i 3 appuntamenti del Mondiale di F1 2020 dopo i quali la scuderia francese Renault ha presentato un esposto alla FIA; l’accusa, tutte le volte, era rivolta contro il team Racing Point. Renault chiede, nello specifico, chiarimenti su un aspetto su cui la Federazione non si è soffermata abbastanza; nel mirino infatti ci sono le prese d’aria dei freni ricostruite, secondo l’accusa, in maniera illegale.
Renault sostiene infatti che la RP20, presentata per l’attuale Mondiale, sia una copia della W10, prodotto della Mercedes in pista nella scorsa stagione; se fosse vero si andrebbe contro il regolamento che vieta assolutamente il passaggio di progetti per determinati pezzi della monoposto ad altre scuderie, sia clienti che non. L’impressionante somiglianza tra le due vetture era già stata notata durante i test di Barcellona; nel paddock le voci crescevano finché la casa francese ha deciso di far sentire la sua direttamente alla Federazione, con una denuncia ufficiale.
Alla causa sostenuta dalla scuderia Renault si sono aggiunti altri due team; McLaren e Ferrari le scuderie in questione, con il team di Maranello che ha anche inviato per iscritto una richiesta di chiarimenti alla FIA. Venerdì 7 agosto. Questo il giorno in cui dovrebbe arrivare il verdetto sul delicato momento che la F1 si trova ad affrontare; la decisione dovrebbe essere annunciata prima del semaforo verde delle FP1.
FIA Racing Point Ferrari – Chiarezza
La Scuderia Ferrari si è apertamente schierata nel caso Racing Point; sostegno alla Renault e una lettera, inviata alla Federazione, in cui viene chiesto di fare chiarezza sul reclamo. Le prese d’aria dei freni, oggetto dell’accusa, fanno parte infatti della lista dei pezzi unici ed esclusivi di ogni team. Non possono essere uguali o venduti o addirittura passati sottobanco. Se così dovesse risultare l’intero mondo della F1 potrebbe essere messo in discussione; il primo piatto servito al tavolo sarebbe probabilmente una portata a base di revisione del Patto della Concordia.
Ferrari e McLaren sono accorse a supporto di Renault anche per provare a capire i limiti di questo “copia e incolla”; la questione scotta ed è estremamente delicata perchè la decisione di venerdì potrebbe far rimescolare le carte in tavola, a partire appunto dagli accordi commerciali. La lettera della Ferrari è basata sull’Appendice 6 del Regolamento Sportivo di F1; qui è stabilito che un team può montare sulla propria vettura le cosiddette “Listed Part” solo se sono elementi di propria progettazione.
Racing Point e Mercedes hanno lo stesso fornitore esterno che però dovrebbe produrre esclusivamente per un solo team. E il nodo da sciogliere con un delicatissimo pettine è proprio qui in mezzo. Certo le “Spy Story” forse ci sono e ci sono sempre state; ma quello che si teme è uno spionaggio volontario, una sorta di imbroglio; il risultato di questa azione, se provata e confermata, porterebbe non solo ad un ridimensionamento commerciale, ma anche e soprattutto a una perdita di credibilità a livello mondiale per il mondo del motorsport.
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