Catania: Cosa Nostra utilizzava un bambino di 6 anni per lo spaccio

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Di Redazione Metropolitan

A catania, 36 sono gli arresti che si sono susseguiti nella giornata. Contestato traffico di cocaina e marijuana per conto delle cosche mafiose

Si è scoperto che un bimbo di 6 anni veniva utilizzato nel capoluogo siciliano dall’organizzazione sgominata stamane dai Carabinieri per lo spaccio di droga. Gli arrestati sono stati 36, tutti accusati di smercio di cocaina e marijuana nel rione di Librino. Particolari che sono stati resi noti durante la conferenza stampa impartita dagli agenti dell’operazione, denominata “chilometri zero“, al quale è stato presente, tra gli altri, anche il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro.

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Gli investigatori hanno preso parola dicendo che “A questo bambino è stato sottratto il futuro“. Il bambino veniva utilizzato durante la fase di spaccio con diverse modalità. Subito sarà l’intervento degli investigatori per “recuperare al più presto” il minorenne.

Operazione “km 0”

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L’operazione, denominata “km 0“, sullo spaccio di droga nel quartiere Librino di Catanaia ha fatto capire che la gestione dello spaccio è gestita esclusivamente dalla criminalità organizzata catanese con a capo il boss mafioso Rosario Lombardo, di 49 anni, detto “Saro u rossu” indagato nell’operazione, che ora si trova agli arresti domiciliari per motivi di salute: soffre di obesità e non può stare in carcere. Al suo posto e a seguire i suoi ordini, avrebbe operato Gabriele Agatino nell’ambito dell’operazione dei carabinieri. Il presente, secondo gli inquirenti, sarebbe un personaggio di spicco della famiglia mafiosa Santapaola, responsabile, sino al momento del suo ultimo arresto, nello scorso luglio, di tutte le operazioni di spaccio catanesi del clan. E’ stato condannato a 20 anni per mafia e traffico di droga.

Di Francesco Santoleri