Cultura

Caterina d’Alessandria, la nobile santa egiziana

Il 25 novembre la chiesa cattolica e quella ortodossa festeggiano Santa Caterina d’Alessandria. Per il suo leggendario ingegno, sapienza e forza d’animo, è da sempre molto venerata soprattutto negli ambienti accademici in Europa. Infatti, oltre che delle sarte e dei mugnai, è patrona della Sorbona di Parigi e dello “studio dei legisti” dell’Università di Padova e dell’Università di Siena.

Vergine e martire, della sua vita si hanno pochissime notizie ma la tradizione la descrive come una giovane principessa egiziana nata intorno al 287. Per questo le molte raffigurazioni di Caterina nella storia dell’arte, la ritraggono come una nobildonna a cui vengono attribuiti anche la palma e la ruota, simboli del suo martirio. Tra i tanti esempi si può ricordare il noto dipinto di Caravaggio, oggi conservato a Madrid.

Caravaggio, Santa Caterina d'Alessandria - Photo credits: wikipedia.org
Caravaggio, Santa Caterina d’Alessandria – Photo credits: wikipedia.org

Caterina d’Alessandria, la vita e il martirio

Si narra che Caterina fosse figlia del re Costa e che fosse molto colta. Nella Legenda aurea di Jacopo da Varagine, è riportato che non si sposò mai in seguito alla visione della Madonna che le donava l’anello di “Sposa di Cristo”. Inoltre, secondo la leggenda, il suo martirio giunse durante i festeggiamenti indetti da un imperatore romano. Caterina giunse dove si stavano consumando riti pagani a cui lei si rifiutava di partecipare.

L’imperatore, colpito dalla sua fermezza, chiese a degli eruditi di convincerla alla conversione. Eppure la saggezza della santa riuscì a far ricredere gli eruditi, i quali vennero condannati a morte. L’imperatore infuriato condannò a morte anche Caterina, tramite la tortura della ruota che però miracolosamente si spezzò. La santa venne allora decapitata e al posto del sangue, dal suo collo sgorgò latte, simbolo di purezza.

di Flavia Sciortino

Seguici su

Facebook

Instagram

Twitter

Adv
Pulsante per tornare all'inizio