Sono precipitati per circa 400 metri, presso la Cresta del Leone, sul versante italiano del Cervino, due alpinisti svizzeri. Non ci sono testimoni dell’accaduto e non era stato diramato alcun segnale di soccorso. Le ricerche sono iniziate lunedì scorso a seguito della denuncia delle autorità svizzere. L’accaduto è ancora molto poco chiaro per le unità che hanno recuperato i corpi. Si ipotizza un incidente, come la caduta di un masso o la natura poco sicura di un appiglio. Incerto anche il luogo dell’incidente, chiaramente superiore in altitudine rispetto al luogo di ritrovamento dei cadaveri. Secondo le prime indiscrezioni, uno dei due potrebbe avere 29 anni. Si attendono ulteriori aggiornamenti.
Due alpinisti precipitano dalla Cresta del Leone: le vittime sono senza documenti, incerto il luogo dell’incidente tra i dirupi del Cervino
Ancora avvolto nel mistero e nell’incertezza l’incidente che ha portato alla morte di due alpinisti, probabilmente svizzeri, la cui sparizione era stata denunciata lunedì scorso. Si ipotizza l’incidente, ma ancora troppo poco chiara la natura dello stesso, forse avvenuto poco sotto (o poco sopra) la vetta della Cresta, il Colle del Leone. La mancanza di documenti sui corpi delle vittime, precipitate (si pensa) per circa 400 o 300 metri, rende difficile persino l’identificazione. Ipotizzata anche la prenotazione presso la Capanna Carrel, rifugio a 3.830 metri di altitudine, ma non è chiaro se i due vi stessero discendendo o dovessero ancora raggiungerla.
In questo momento, gli accertamenti del caso sono sotto la giurisdizione del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervino, che sta individuando i familiari in vista di ricostruire al meglio l’evento. I due sembravano essere ben attrezzati, quindi non alpinisti alle prime armi. Uno di essi potrebbe aver avuto 29 anni, secondo le autorità del Soccorso che hanno individuato i corpi, legati in conserva, come tipico per le scalate in gruppo. Rimane da chiarire la ragione, probabilmente accidentale, dell’accaduto. Seguiranno, nei prossimi giorni, aggiornamenti sul caso.
Alberto Alessi
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